EUROPA LEAGUE: CUTRONE SALVA IL MILAN, 3-2 SUL RIJEKA. ATALANTA, PAREGGIO A LIONE CHE SA DI VITTORIA

(SKYSPORT 24) Dopo il successo per 5-1 a Vienna, la squadra di Montella vince anche la seconda partita della fase a gironi di Europa League. Vantaggio nel primo tempo con André Silva, poi il raddoppio di Musacchio che sembra chiudere la partita. Il Rijeka però la riapre nel finale prima del gol decisivo di Cutrone all’ultimo respiro

MILAN-RIJEKA 3-2
15′ André Silva, 53′ Musacchio, 85′ Acosty, 90′ rig. Elez, 94′ Cutrone

Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessié, Locatelli, Calahnoglu (45′ Bonaventura), Borini; Cutrone, André Silva. Allenatore: Montella
Rijeka (4-4-2): Sluga; Vesovic, Elez, Zuparic, Zuta; Kvrzic, Misic, Bradaric, Heber; Puljic, Pavicic. Allentaore: Kek

Tornare a vincere per dimenticare l’ultima di campionato e i relativi strascichi: era la missione principale del Milan di Montella dopo il brutto ko con la Samp doria e, con il 3-2 sul Rijeka alla seconda uscita in Europa League, si può parl are di missione compiuta: ma che fatica. Il Milan va sul 2-0, si fa rimontare in  modo inaccettabile fino al 2-2 e poi al 94’ trova il gol decisivo con Cutrone. Partita riacciuffata quando ormai i fischi sembravano inevitabili. Sotto il prof ilo del risultato poco da dire, nel girone sono 6 punti e vetta in solitaria; pe r quanto riguarda gioco e carattere, però, i lavori in corso proseguono. Sicuram ente da testare meglio contro avversari di maggiore spessore e a ritmi più alti. Domenica alle 18 c’è la Roma: quale migliore occasione?

Così in campo

Si riparte dal 3-5-2, con due punte centrali (André Silva e Cutrone) che giocano  vicine e gli esterni, Abate e Borini, a tutta fascia. Bonucci guida il terzetto  dietro completato da Romagnoli e Musacchio, Calhanoglu (straordinario alla prim a contro l’Austria Vienna) è il cervello del centrocampo, dove agisce insieme al l’insostituibile Kessie e a Locatelli. Il Rijeka, sconfitto due settimane fa dal l’AEK Atene, risponde con un 4-2-3-1 che a tratti si trasforma in un più prudent e e compatto 4-4-2.

Primo tempo

Strascichi, si diceva, legati alla rottura con il preparatore Marra e alle presunte lacune di Bonucci in una difesa a 4, che il Milan si porta in campo almeno per i primi 5’, quando rischia grosso in almeno due circostanze, prima di riuscir e a riordinare le idee. A spaventare Donnarumma è il brasiliano Heber, che si divora il gol al 3’ con un diagonale largo da posizione favorevole, approfittando di una dormita della difesa rossonera; poi dopo due minuti altro brivido con Locatelli che rischia l’autogol nel tentativo di anticipare sempre Heber. Per scrollarsi di dosso paure e pensieri, il Milan si affida al suo bomber d’Europa, quell’André Silva già protagonista a Vienna (tripletta), che con una travolgente azione di forza se ne va sulla sinistra, rientra verso il centro saltando un uomo e poi conclude sul palo più lontano. 1-0 al quarto d’ora, sesto gol per il portoghese (c’è anche la doppietta allo Shkendija) in questa Europa League. È l’occasione più importante di tutto il primo tempo, capitalizzata dal Milan e su cui i rossoneri hanno poi costruito un paziente palleggio. Borini a sinistra si fa vedere spesso ma pecca un po’ di precisione, Cutrone cerca la collaborazione con André Silva (che regala anche giocate di alta scuola), Calhanoglu lotta e fa girare la squadra. All’intervallo Montella può ritenersi soddisfatto: segnali di ripresa, dopo il ko con la Samp mal digerito in società.

Secondo tempo

Dopo l’intervallo il Milan rientra in campo senza il turco (contusione al gluteo , al suo posto Bonaventura), ma ricomincia esattamente come al fischio d’inizio. Ancora Heber, che su cross dalla destra conclude in maniera imprecisa graziando  Donnarumma. Ed esattamente come nel primo tempo, scampato il pericolo, il Milan  trova il gol. Corner dalla destra, Cutrone svetta di testa e “colpisce” Bonucci , che con un tacco involontario serve il compagno di reparto Musacchio. L’argent ino da due passi scarica in rete e al 53’ è 2-0. I ritmi si abbassano, con i ros soneri che non hanno alcun interesse ad alzarli o a sprecare preziose energie, e  il Rijeka che non fa nulla per cercare di riaprire la gara, con un pressing poc o convinto, quasi accontentandosi e lasciando palleggiare a lunghi tratti Bonucc i e compagni nella propria metacampo. Il gol con cui i croati, in modo del tutto  immeritato, rischiano di riaprirla, è del tutto casuale e viene proprio da una leggerezza di Bonucci, saltato da Acosty che poi se ne va in campo aperto e vinc e il rimpallo con Donnarumma, indeciso nell’uscita. L’effetto che prende il pall one, entrando in porta, completa un “gollonzo” che spaventa il Milan. Così tanto  da mandare nel panico i rossoneri, che al 90’ regalano il rigore del pareggio a l Rijeka. Elez dal dischetto calcia male ma Donnarumma non riesce a evitare un g ol che avrebbe regalato al Milan giorni molto difficili. La risolve il solito Cu trone, eroe della serata, che al 94° torna a far respirare Montella con un belli ssimo tocco a superare il portiere su suggerimento di Borini. Milan “salvo”, ma adesso viene il difficile. Roma alla ripresa del campionato e poi Inter (il 15 ottobre) saranno le partite che ci diranno se il momento no è definitivamente all e spalle.


Dopo la traversa di Tousart i padroni di casa affondano il colpo al 45′ con Traoré, protagonista delle azioni più pericolose del match. Nella ripresa Gomez tira fuori il jolly su punizione: pareggio sofferto ma meritato per la Dea

LIONE-ATALANTA 1-1
45′ Traoré (L), 57′ Gomez (A)
Lione (4-2-3-1): Lopes, Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Ndombele, Tousart; Traorè, Fekir, Acuar; Diaz. Allenatore: Génésio
Atalanta (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (46′ Castagne), de Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (61′ Ilicic), Gomez. Allenatore: Gasperini

Gasperini aveva chiesto un risultato positivo dopo la lezione rifilata all’Everton, e i suoi non lo hanno tradito: finisce 1-1 a Lione. Dopo un primo tempo sofferto concluso in svantaggio, punita da Traoré, l’Atalanta trova il pareggio grazie al suo capitano Gomez, che risponde così con una sassata vincente all’altro capitano, quello dei francesi, Fekir, che nella conferenza stampa della vigilia aveva dichiarato: “Il Papu? Sinceramente non lo conosco”. Il suo quinto gol su altrettante partite tra campionato ed Europa League è bello quanto importante: un missile che porta l’Atalanta in vetta al Girone E con 4 punti davanti alla coppia Apollon-Lione (2 punti), ultimo l’Eveton con appena un punto.

Il primo tempo

Solo due tiri per l’Atalanta nei primi 45 minuti di gioco, mai così pochi nel 2017/18 (calcolando tutte le competizioni): è questo il dato che riassume il primo tempo di Lione-Atalanta. I padroni di casa controllano il gioco da subito, mentre i bergamaschi sono troppo contratti e faticano a gestire il pallone. Per 20′ le occasioni pericolose sono tutte targate Lione, che ci prova con Traoré (prima col sinistro in area, poi dalla distanza) e con Mariano, che al 16′ impegna Berisha con un tiro da fuori. A sorpresa, però, al 23′ è l’Atalanta a sfiorare il gol: non con la coppia Petagna-Gomez ma con Hateboer, che sul cross di Spinazzola (in dubbio fino all’ultimo) fallisce di testa mandando di poco fuori.

Il Lione non ci sta e ritrova il ritmo che aveva imposto al Groupama Stadium: al 28′ il colpo di testa da brividi è di Tousart, che viene fermato dalla traversa. Da qui al rientro negli spogliatoi c’è solo il Lione: l’Atalanta è in grande sofferenza ma sembra riuscire a resistere. Al 36′ la difesa di Gasperini rischia addirittura l’autorete sul tiro in area di Mendy,  9′ dopo viene punita da Traoré. Fekir si libera facilmente di De Roon e seve il n.10 di Genesio, che prima colpisce di tacco ma trova il salvataggio d’istinto di Berisha, ma poi sul tap-in non fallisce e trova il quarto gol in casa in Europa League.