AGROPOLI, PARLA IULIANO: “CONTRO DI ME FANGO E ACCUSE INFAMANTI, SPERO CHE LA SQUADRA RIESCA A SALVARSI”

Arrivato a dicembre nella sessione di mercato, doveva essere il faro della squadra, colui che detta i tempi di gioco dell’Agropoli. L’uomo dall’ultimo passaggio nonchè la pedina nello scacchiere tattico dal quale passano tutte le azioni dei delfini. Giuseppe Iuliano, enfant prodige ex stellina del Napoli, firmò a dicembre all’Agropoli per espressa volontà dell’ex allenatore Santosuosso che lo volle fortemente dopo averlo avuto alle proprie dipendenze a Torre del Greco in maglia corallina vincendo insieme il campionato. Iuliano arrivò ad Agropoli con tutti i crismi del giocatore importante disputando buone partite e non facendo rimpiangere il partente Aliperta passato alla Nocerina. Eppure le strade tra l’Agropoli e il metronomo ex Napoli si sono divise prematuramente subito dopo la sconfitta di Nardò. Da allora di Iuliano si sono perse le tracce nel mistero più assoluto e nel silenzio della società che non ha mai motivato il suo allontanamento. A distanza di tempo e in esclusiva per calciogoal.it abbiamo deciso di andarci a fondo in questa vicenda interpellando il diretto interessato che si è reso disponibile a rispondere alle nostre domande:

Arriviamo subito al dunque, per quale motivo ti ritrovi a casa?

“Prima di tutto Sergio devo ringraziarti perchè sei stato l’unico che mi ha concesso la possibilità di chiarire questa vicenda riguardante il sottoscritto. Il motivo del perchè sono a casa onestamente ancora non lo so. La società mi ha comunicato la decisione di mettermi fuori rosa il giorno dopo la trasferta di Nardò motivando con scuse insensate questa scelta.”

Quali sono state le motivazioni della società?

“Non le reputo motivazioni ma solo scuse per mandarmi a casa. Contro di me sono state mosse accuse vergognose e infamanti che non riguardano la mia persona e che ho dimostrato con i fatti che non erano vere. Sia io che il mio procuratore abbiamo provato in ogni modo ad avere un confronto con il direttore Magna ma questo ci è stato negato mettendomi nel dimenticatoio. L’unico che ci ha dato ascolto è stato il presidente Cerruti il quale incontratosi un giorno con il mio procuratore ha avuto modo di ascoltare le nostre ragioni e di esprimerci la sua stima cercando di chiarire questa storia, ma nonostante questo nessuno ci ha voluto incontrare. Ogni volta c’era una scusa diversa dall’altra e intanto il tempo passava fin quando abbiamo smesso di cercare mettendoci l’anima in pace.”

Possibile che un motivo dietro questo allontanamento non ci sia?

“Sergio mi sono state attribuite delle cose pazzesche senza uno straccio di prova e in più abbiamo avuto modo di dimostrare l’infondatezza delle accuse, ma non è servito a nulla. Posso solo dirti che sia io che la mia famiglia abbiamo sofferto molto tutto il fango che mi è stato buttato addosso. Fango buttato addosso a un ragazzo di 23 anni e non è facile mandare giù un ingiustizia  simile. Ti confesso che sono stati dei giorni bruttissimi in cui mi era passato anche per la testa di mollare tutto abbandonando il calcio, ciò che tengo di più al mondo.”

Dopo la decisione di metterti fuori rosa cosa è successo?

“Subito dopo la comunicazione che non facevo più parte della rosa non mi hanno fatto allenare per una settimana. Per tutelare il mio diritto ad allenarmi è dovuta intervenire l’AIC con il responsabile Antonio Trovato che ringrazierò sempre per la sua vicinanza e per essere intervenuto in questa vicenda. Subito dopo con il cambio tecnico sono tornato in gruppo ma solo per 7 giorni perchè poi sono stato subito aggregato alla formazione juniores con la quale mi hanno comunicato che dovevo allenarmi. Un giorno arrivato al campo per l’allenamento non c’era nessuno per l’indisponibilità del Mister della juniores e quindi mi allenai da solo senza che nessuno mi avesse avvisato che l’allenamento non si teneva. Solo come un cane in mezzo a un campo da calcio nell’indifferenza più totale.”

Insieme a te dopo la trasferta di Nardò fu messo fuori rosa anche il difensore Chiochia, rientrato poi in gruppo.

“Si è vero. Anche lui come me ha passato un periodo buio e anche nei suoi confronti si attivò la macchina del fango. Sono contento che sia stato reintegrato perchè è un bravo ragazzo oltre a essere un buon giocatore che può dare il suo contributo all’Agropoli in questo finale di campionato. Fu aggregato anche lui alla juniores ma per sua fortuna l’incubo è finito.”

Che rapporto hai con la squadra? qualcuno dice che non avevi legato tanto con il gruppo.

“Falso. Con i ragazzi della squadra ho un ottimo rapporto e spesso e volentieri mi sento con tanti di loro. Subito dopo l’accaduto mi hanno manifestato la loro solidarietà e la loro vicinanza e di questo sono contento perchè posso non essere simpatico a 2/3 persone e ci può stare ma con la maggior parte di loro non ho alcun problema e spero vivamente che riescano a salvarsi perchè è un bel gruppo che fa tanti sacrifici e che merita grosse soddisfazioni. Poi posso anche avere un carattere introverso ma questo non vuol dire che non abbia legato con il gruppo.”

C’è qualcuno però con il quale non c’è feeling?

“Più che altro c’è qualcuno che invece di pensare a dimostrare sul campo pensa a lamentarsi dalla società e dagli allenatori per far allontare Iuliano. Tiboni ha espressamente chiesto alla società e a Santosuosso prima, e Sorianiello dopo, il mio allontanamento. So che parla male del sottoscritto e che guarda spesso a quello che fanno gli altri quando invece dovrebbe pensare a dimostrare qualcosa sul campo dato che un attaccante prima punta che a marzo si trova ad aver segnato in totale 3 gol di cui 2 annullati(vittoria a tavolino col Cynthia n.d.r.) con i trascorsi che ha alle spalle dovrebbe fare molto di più invece di pensare a Iuliano cosa fa della sua vita privata.”

Un po di ruggine tra di voi…

“Avrei preferito che avesse affrontato la cosa con me da uomo a uomo nel chiuso dello spogliatoio guardandomi negli occhi, discutendo anche con toni alti ma nel rispetto reciproco piuttosto che andare a chiedere il mio allontanamento alla società e agli allenatori. Lui è un tesserato, un calciatore come me e come tale è stipendiato dalla società e dovrebbe pensare solo a fare il suo dovere e non a sostituirsi alla società facendo il direttore sportivo o il dirigente decidendo chi resta e chi mandare a casa. Lui non è la società, e se avanza qualche accusa nei miei confronti lo dimostrasse con tanto di fatti alla mano e non con le chiacchiere, perchè già in campo ne fa troppe. Come non ho apprezzato quando appena comunicatomi l’esclusione dalla rosa da parte della società lo telefonai e fece finta di non sapere niente. Anche io come lui sono stato in spogliatoi importanti con gente come Cavani, Hamsik e Lavezzi che stanno nel calcio vero, e posso dire senza ombra di dubbio che hanno 10 volte più di lui tanta umiltà e spirito di sacrificio oltre ad essere leali.”

Con Sorianiello invece com’è il rapporto?

“Il Mister mi ha deluso profondamente. Ha reintegrato Chiochia che come me non meritava di stare a casa e di questo sono contento, mentre per il sottoscritto non ha speso una parola. A parte la sua prima settimana che mi fece allenare con il gruppo successivamente a questa non mi ha più parlato assumendo un atteggiamento schivo e distaccato. Mi ha deluso perchè lo reputo una brava persona oltre che un buon allenatore ma non può dire che reputa i giocatori come dei figli perchè allora ha chiuso la porta di casa a uno di questi con tanto di doppia mandata alla serratura. Sul piano tecnico poi posso anche non andargli bene ma su quello umano speravo almeno in un po’ di chiarezza da parte sua dandomi delle spiegazioni che non mi ha mai dato scaricando sempre tutto sulla società.”

Perchè non hai mai parlato fino ad ora chiudendoti in questo silenzio che è durato fino ad oggi?

“In primis perchè nessuno mai mi ha interpellato a parte te. Poi perchè speravo sempre di poter ricucire lo strappo e tornare a lottare al fianco dei miei compagni dando il mio contributo per questa salvezza. Ho sempre assunto un profilo basso e rispettoso delle scelte societarie anche se non le condividevo il tutto nonostante mi erano state rivolte accuse infamanti fuori ogni logica.”

Se l’Agropoli decidesse di richiamarti saresti pronto a tornare?

“Fino al 30 giugno sono un tesserato dell’Agropoli. Sono un professionista ed ho un contratto regolarmente depositato quindi non mi tirerei indietro. Ma sopratutto tornerei per dare man forte ai miei compagni cercando di dare il mio contributo e sputando sangue ogni domenica su tutti i campi da qui alla fine. Credo in questa squadra e quindi spero vivamente che riesca nell’impresa della salvezza. Anzi ne approfitto per fare un incoraggiamento ai miei compagni per questo finale di campionato spronandoli a non mollare di un centimetro perchè fino all’ultimo secondo dell’ultima partita a nostra disposizione c’è da onorare una maglia e salvare una categoria.”

La nostra intervista finisce qui e ringraziamo Iuliano per aver risposto alle nostre domande. Ci eravamo promessi di non tenere più nascosto nulla e di andare a fondo in tutte le questioni non affrontate o da affrontare dell’Agropoli e questa era una di quelle. Ora gli sportivi agropolesi avranno un quadro globale più chiaro dal quale potranno trarre, ognuno di loro, le proprie conclusioni. Sergio Vessicchio