ARBITRI VIGLIACCHI,SCARSI E DEFICIENTI L’AGROPOLI PROTESTA A NOTO ALTRA INGIUSTIZIA

A pensar male difficilmente si sbaglia. 8 rigori contro una infinità di espulsioni molte delle quali ingiuste,atteggiamenti vergognosi contro giocatori e dirigenti.La misura è colpa,ora basta. A Noto sul risultato di 2-1 per il locali l’arbitro ha prima concesso un rigore all’Agropoli parso netto anche ai locali e poi ci ripensa e non lo da più. Una vergogna,l’ennesima ai danni di una squadra e una società che non merita tutto questo. Se poi si considerano gli almeno 50 daspo a giovani che non hanno poi commesso nulla di tanto grave se non qualche scaramuccia e qualche fumogeno acceso,l’accanimento della prefettura che ha costretto a farla giocare in campo neutro per 3 mesi,ci accorgiamo quanto sia stata maltrattata l’Agropoli e quanto torto ha subito il presidente Cerruti e L’Ad Magna.I due fra l’altro si sono dovuti accollare tutte le spese di gestioni pesanti senza alcuni aiuti esterni se non qualche intervento dell’amministrazione comunale e ora sono quasi al limite dovendo pagare le vertenze di nullafacenti falliti mangia pane a tradimento che vanno “razzolando” sui campi di calcio non sapendo fare nulla nella vita.Gli sportivi hanno abbandonato o quasi la squadra,non c’è più l’attaccamento di una volta intorno all’Agropoli e questo dispiace al presidente che ricorda come nella sua gestione ha vinto un campionato,una salvezza e due storici terzo posto.Ora l’accanimento di un settore arbitrale rappresentato da arbitri scarsi,deficienti,cretini e anche vigliacchi.Quello che fanno sui campi in generale è una vergogna dalla serie A alla terza categoria,quanto stanno facendo sull’Agropoli è indegno e fuori da ogni logica. Il presidente deve farsi sentire altrimenti questo costante e continuo affossamento rischierà di ricacciare la squadra verso la retrocessione.Eppure sono stati presentati dei dossier in federazione,sono state fatte delle proteste ma ancora si continua ad insistere.Dove vogliono arrivare non lo sappiamo,ma lo immaginiamo.Sergio Vessicchio