BENEVENTO-SALERNITANA,PARLA GUAZZO L’ULTIMO MATCH WINNER GRANATA A BENEVENTO

È l’’ultimo match-winner granata al Ciro Vigorito. Portò la firma del “principe” Matteo Guazzo la vittoria della Salernitana sul campo del Benevento datata 27 ottobre 2013, quando l’attaccante aprì con un sorriso l’era Perrone-ter, schiantando i sanniti con un gol per tempo. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e il piemontese ha continuato a fare gol in giro per l’Italia, divertendosi ora con la maglia del Borgo San Donnino, società di Fidenza che milita in Eccellenza.

Guazzo, domenica la Salernitana torna a Benevento, sa che in campionato il blitz manca dalla sua doppietta d’oltre sei anni fa?

Sì, e questo non fa che rendermi felice, vuol dire che i tifosi granata avranno ripensato a me in questi giorni. Scherzi a parte, fa piacere sapere di aver contribuito ad una vittoria così importante, rompendo un tabù lungo 25 anni. Quella partita la ricordo bene: di fronte avevamo un Benevento che era una corazzata per il campionato di Lega Pro ma riuscimmo a portarla a casa con le unghie e con i denti grazie alla mia doppietta.

Resta la sua ultima grande gioia in granata prima dell’addio a gennaioPorta rimpianti per quella scelta?

Purtroppo tanti, ripeto sempre che lasciare la Salernitana è stato l’errore più grande della mia carriera. In quel momento però avevo bisogno di maggiore tranquillità, di riavvicinarmi alla mia famiglia. Purtroppo l’ho pagata a caro prezzo, seppur abbia giocato con club come Entella e Parma, una piazza che milita stabilmente in serie A. Però il calore che regala Salerno è qualcosa di unico.

Per tornare all’attualità, domenica che derby sarà?

Un match equilibrato, anche se il Benevento sta facendo numeri da record. La Salernitana però si è rilanciata, può dire la sua. Servirà restare compatti e sfruttare gli episodi. Parliamo pur sempre di un derby, quindi resta una partita da tripla. Magari sfruttando un colpo degli attaccanti. La Salernitana ha una batteria di punte niente male per la serie B, che certifica il quarto posto in classifica. Ovvio, poi se in queste ultime ore dovesse sbloccarsi qualche opportunità il ds Fabiani le saprà cogliere. Resto del parere che più calciatori forti si hanno in rosa e meglio è, gli equilibri si possono trovare facilmente.

Da attaccante navigato, le avrebbe fatto piacere lavorare con Ventura?

Certo che sì. Ho avuto tanti miei ex compagni di squadra che sono stati alle sue dipendenze e me ne hanno parlato benissimo, soprattutto per la cura dei particolari nel lavoro con le punte. Purtroppo non ci siamo mai incrociati, Ventura ha fatto calcio di altre categorie.

Suo ex compagno di squadra al Parma è stato Calaiò. L’ha sorpresa la scelta di ritirarsi dal calcio giocato?

Sento spesso Emanuele, abbiamo un bel rapporto. Credo abbia iniziato a pensare di smettere dopo l’ingiusta squalifica subita a Parma, lì forse ha perso un po’ di entusiasmo. Poi è sempre stato un calciatore che ha determinato, ha inciso ovunque è andato. Quando senti che fisicamente non sei più al top e magari qualche mugugno ti scatta la molla. Purtroppo il calcio ha memoria breve.(s.r.)