CALPAZIO PECORA RILANCIA E ATTACCA TADDEO: ”FIN QUANDO CI SARA’ LUI LA CALPAZIO RIMANE IN PROMOZIONE”

Ancora lui,ancora Taddeo il patron della Calpazio al centro di polemiche per il calcio a Capaccio paese.Questa volta ad andare allo scontro è Francesco Pecora giovane del posto ma con una lunga e onorata carriera. Giovane modello e grande esempio sia dentro che fuori dal campo un figlio d’oro di Capaccio ben voluto da tutti sia nell’ambito sportivo che in quello sociale Pecora ha subito a sua detta un torto inatteso dalla squadra del suo paese dove militava ma specificamente a suo dire da Attilio Taddeo,guarda un po ancora lui contro il quale Pecora ha puntato il dito a margine di un infortunio subito dal giocatore al crociato che lontano dai campi per circa 6 mesi.Francesco Pecora all’ennesimo rifiuto aveva sbottato attraverso organi di stampa dicendo: ““Mi hanno abbandonato a me stesso, non ho ricevuto più rimborsi spese da loro, io ho subito un grave infortunio giocando con la loro squadra, mi sono operato, non mi hanno dato un euro per pagare le terapie, le varie risonanze, anzi mi hanno avvisato che dal prossimo mese non avrò più rimborsi, che loro devono pensare alla squadra, queste le parole riferitemi sia dal DS che da Attilio Taddeo, ci sono rimasto male, io capaccese DOC, che per questa maglia ho dato tutto, non meritavo questo trattamento, ma nessun ragazzo che si fosse trovato nelle mie condizioni doveva essere trattato cosi, non mi hanno dato nemmeno metà rimborso di come avevo chiesto, sono deluso ed amareggiato, ho chiesto di essere svincolato, da come mi hanno trattato, è inutile recuperare fisicamente per una squadra che non mi vuole più, preferisco ripartire da altre squadre, che mi hanno chiamato, come ringrazio i compagni di squadra e il fisioterapista, Fiore, che mi sono stati molto vicini, la decisione di scaricarmi, me la diedero in una stanza chiusa, con poche fredde parole -Francesco, non possiamo più pagarti- ci rimasi malissimo, io ho famiglia, sono umiliato, ho rifiutato il Santa Maria che avrebbe rilevato il mio cartellino pagandomi le terapie e aspettandomi per il rientro, prima di rilasciarti questo sfogo ci ho pensato tanto, ma con la Calpazio e certi personaggi che vi appartengono io ho chiuso”. Dietro questo sfogo un comunicato stampa del Calpazio nel quale invece si fa friferimento ai rimborsi dati ma Pecora ha ribadito con un post su facebook di non aver ricevuto ne soldi ne altro: “Immagine e correttezza si dimostrano coi fatti, stando vicino a chi non ha lesinato energie per la squadra del paese, per la quale ha dato tutto se stesso,fino ad infortunarsi gravemente.Tutto ciò non è stato fatto.Non una Parola di conforto,non una doverosa vicinanza in questi momenti di sofferenza.L’ aver avviato la pratica risarcitoria è solo il minimo ed il normale che una società potesse fare.Correttezza  e altro lo sa bene chi ha deciso di rispondermi sull’articolo che ho postato.Bella faccia tosta.Complimenti.Ribadisco dopo l’infortunio non mi hanno fatto nessuna chiamata,ne una parola di conforto,ho dovuto affrontare io terapie e altro,quando mi vedono abbassano la testa,a 32 anni io non posso imparare niente da loro che hanno più di 50 anni. I valori della vita credo siano altri,il rimborso e le spese me li dovrebbe rimborsare la figc quindi loro potevano anche dirmi una parola d’incoraggiamento e invece solo un benservito. Ho speso oltre 800 euro per spese di visite mediche,risonanze e terapie più le medicine oltre a non avermi sostenuto con le spese mi hanno detto che dovevo andarmene perchè non potevano pagarmi.Il presidente era dell’avviso che sii dovevano pagare anche gli infortunati e invece Taddeo ha risposto che al massimo potevano pagare chi gioca. Quando ho detto come devo fare con tutte quest spese mi ha risposto in maniera fredda e disinteressata.Taddeo è dentro in tutto il calcio capaccese e si fa come dice lui e ora lo ha capito anche il presidente D’Amico. Voglio ringraziare i compagni di squadra che mi sono stati vicini e a quelle società che mi hanno chiamato per farmi allenare dopo essermi ripreso anche alcune di quelle che avevo rifiutato per la Calpazio.Sono cose che fanno piacere”.Sergio Vessicchio