CAMPITIELLO LASCIA IL TARANTO, IL COMUNICATO UFFICIALE

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Con una nota ufficiale diratamata dal sito ufficiale del F.C. Taranto, il presidente Domenico Campitiello ha annunciato il proprio disimpegno dalla società. Una mossa a sorpresa visto che fino a domenica si programmava già la prossima stagione, il portale blunote.it riferisce che alla base della decisione ci sarebbero delle minacce pervenute al numero uno del club ionico via social network. Riportiamo di seguito, in ogni caso, la nota firmata da Campitiello.

 

Ad un anno di distanza dall’inizio di questa avventura è stato inevitabile fare un bilancio a mente fredda che mi ha portato a pormi un quesito: perché e per cosa?

Poi una e mail da parte di un amico imprenditore veneto:

“Ciao Mimmo ti scrivo queste due righe dall’aereo, tralascio ogni commento sulle tue dimissioni e sarà mia cura chiamarti. Però ho piacere che due righe rimangano. Come sempre ti ho visto con entusiasmo in questa faccenda (mi chiedo ancora chi te l’ha fatto far) solito sorriso, grandi foto, lunghi viaggi , lunghe telefonate, lunghe trattative, insomma una vera passione, che forse qualcosa ti ha portato? Per il momento se questo è il risultato ti voglio inviare due righe per dirti “non tornare indietro” !!!! Basta, raccogli quel poco di buono e vieni via !!! Ricerca un po’ di pace , liberati e ritrovati in quel mondo che ti apprezza come Imprenditore. Mimmo te lo dice uno che di sport ha vissuto per anni. Con tanta amicizia”

Fare il presidente del Taranto FC 1927 ha significato indirizzare i profitti derivanti dalla mia attività nella società sportiva. Molti pensano che abbia dei fini e dei tornaconti personali … ma quali?

Parte dell’opinione pubblica e dei media, già alle prime notizie di un mio possibile insediamento, senza nemmeno conoscermi, mi aveva apostrofato come uno dei tanti avventurieri del calcio; dal quel momento è rimasta sempre ad aspettare un mio eventuale passo falso per attaccarmi con menzogne e ricostruzioni ad personam, senza nemmeno conoscere fatti e verità, quasi per paura di dovermi riconoscere qualche piccolo merito.

La stessa parte dell’opinione pubblica e dei media pronta a commentare o a scrivere qualunque cosa negativa pur di attaccarmi e senza che mai nessuno si sia sentito in dovere di difendermi, eccezion fatta per la gente comune, che sempre mi ha manifestato il suo consenso in tutti i modi.

Se a questo aggiungo il tempo dedicato a quest’impresa ed i mal di testa che ne sono derivati più per motivi futili che per problemi reali, rubando spazi da dedicare alla mia professione ed ai miei affetti, viene ancora da ripetermi la domanda iniziale: “perché e per cosa?”

Allora, cari amici, se questi sono i presupposti sulla base dei quali costruire una nuova stagione, e se sopportare tutto questo vuol dire “capire di calcio”, preferisco dare ragione a chi dice che “non sono un uomo di calcio”.

Un imprenditore di successo lo è in qualunque settore vada ad intervenire, se non è un ciarlatano e se ha solidità economica. Non è un caso se quest’anno si sono raggiunti buoni risultati tanto sul piano sportivo quanto su quello amministrativo e finanziario.

Il punto è che io non ho interesse a lottare contro un sistema che mentre cerchi di costruire una solida realtà dalla base, mattoncino dopo mattoncino, grettamente dalla stessa base è pronta a toglierli, mattoncino dopo mattoncino, per far crollare tutto, fosse solo per il semplice gusto del fallimento altrui, chiunque egli sia.

Certo è che non smetterò mai di gridare che questo mondo potrebbe raddrizzarsi se tutti prima di giudicare un’azione societaria capissero che esistono Presidenti che, come me, agiscono solo per la passione di vedere una partita di calcio e che per far questo ci mettono energie, faccia e denari. Ed è così che ho cercato di vivere il calcio a Taranto.

Concludo, dunque, avendo maturato la convinzione che il problema a Taranto sono io e dal momento che il calcio non rappresenta la mia attività primaria e che non ho interessi personali tali che possano stimolarmi a sopportare tutte queste contestazioni anche in presenza di lusinghieri risultati, non osando pensare cosa potrebbe succedere in caso di insuccessi futuri, tolgo il disturbo lasciandovi da uomo d’onore quale sono la certezza dell’iscrizione al prossimo campionato di Serie D.

Per tempo rivolgo un appello a chiunque appassionato di calcio voglia continuare in questa missione dal punto in cui la lascio.

Qualsiasi interlocutore serio sarà il benvenuto.

Augurandovi le migliori fortune, vi ringrazio per avermi fatto vivere straordinarie e uniche emozioni.

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