CASERTANA: CORVINO VERSO LA PRESIDENZA, TUTTE LE RAGIONI DEL DIMISSIONARIO LOMBARDI

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CASERTA – Una lunga riunione in cui Giovanni Lombardi ha espresso, ancora una volta tutta la sua amarezza che continua, a suo dire, a remargli contro. Ai suoi soci, Lombardi, ha raccontato di una sua recente visita negli uffici della sede di Firenze della Lega, dove gli hanno detto chiaro e tondo che per fare la Serie B, occorre un impianto da 10mila posti con tutti gli standard della sicurezza ai massimi livelli.

Dove ci presentiamo, questo il senso del discorso di Lombardi, con una città che non ci ha concesso nulla, che ci ha costretti a nostre spese a fare il manto erboso, a pagare tutti i costi vivi dello stadio Pinto e che vuole anche 3mila euro a partita. Una cifra che Lombardi sarebbe disposto a pagare, ma a condizione di avere un impianto all’altezza in cui il Comune faccia il suo, cioè quello che tocca ad un proprietario, cioè tutto quello che non ha fatto, al di la delle chiacchiere in questi ultimi anni.

Il sintetico? A Dio piacendo. Con i tempi della burocrazia, quest’anno non se ne parla proprio.

Lombardi si è trovato nella città di Caserta un solo imprenditore che gli ha dato una mano sostanziosa. Questo imprenditore è Pasquale Corvino. Il resto, freddezza ed ostracismo. L’ostracismo delle scuole calcio della città che, essendo fameliche operazioni speculative, vedono nella Casertana, in una Casertana che per essere squadra che aspira alla Serie B, non può prescindere da una filiera organizzata di squadre giovanili e di scuole calcio, una minaccia per il loro portafoglio.

Chiusura netta, impossibilità di utilizzare, ristrutturandolo, alcun altro impianto che insiste nel capoluogo, al punto che Lombardi è stato costretto ad emigrare a Marcianise.

Come si può pensare di programmare una squadra che lotti per la Serie B con una città, con istituzioni, imbelli che hanno favorito le posizioni miserabili di tutti quelli che hanno remato contro Lombardi e Corvino?

Ecco perchè dalla riunione di stamattina è uscita fuori la decisione di ridimensionare, almeno per quest’anno, non esistendo alcuna possibilità di pianificare un futuro affidabile, il progetto sportivo. Lombardi dovrebbe rimanere, dunque, fermo nella sua decisione di dimettersi dalla carica di presidente che potrebbe essere assunta da Pasquale Corvino, il quale dovrebbe poi anche far aumentare, seppur di poco, il suo impegno economico, facendo crescere la percentuale della sua partecipazione societaria, anche se l’azionista di riferimento, rimarrebbe Lombardi.

Si sa com’è il calcio. Soprattutto in estate. Gli scenari potrebbero anche cambiare ma trattandosi di problemi strutturali, di ambiente, di piazza, legati profondamente alla difficoltà di trovare interlocutori istituzionali ed economici seri, le speranze che gli scenari possano mutare sono piuttosto scarse.

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