CAVESE I CALCIATORI ALZANO LA VOCE E PUNTANO IL DITO CONTRO LA DIRIGENZA

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Comunicato al vetriolo di calciatori e staff tecnico della Cavese, che attraverso una nota stampa hanno chiesto chiarezza alla società. Avevano fatto scalpore le interviste rilasciate nei giorni scorsi da alcuni tesserati, ultimo in ordine di tempo il capitano Claudio De Rosa, che aveva parlato di società inesistente. Di seguito, il testo integrale della nota diffusa dai calciatori oggi pomeriggio:

43 punti sul campo, guadagnati con onore, sofferenza e dignità, quella che ci stanno togliendo piano piano facendoci mancare anche le cose più semplici, necessarie per una qualsiasi squadra di calcio e ancor di più per una squadra e una città che ha una storia da difendere. Cose semplici come avere un massaggiatore durante gli allenamenti che manca dal mese di novembre quando furono allontanati massofisioterapista e medico sociale, mai sostituiti, e solo grazie all’amicizia, alla professionalità e alla struttura della Dott. Teresa Amarante e del grande impegno gratuito di Ugo Russo, si è sopperito a questa grave mancanza. Schiacciante è l’assenza, nella famosa trasferta di San Severo di un medico sociale al seguito dove, con tutta probabilità si poteva rimediare in tempo, o quantomeno, fare il possibile per rinviare la gara: cosa che purtroppo non è stata possibile e siamo scesi in campo rischiando la nostra integrità fisica. Altro problema l’assenza per oltre più di un mese del preparatore dei due portieri, under, costretti ad allenarsi da soli, da pochi giorni rimediata con la figura di Pietro Casillo. Ci chiediamo: perchè? Andare al campo di allenamento senza avere una certezza che si svolga a Pregiato per problematiche della Società nei confronti del Comune. Come ha detto più volte il “nostro” Presidente ha detto ci sono dei regolari contratti, ed è vero, ma caro Presidente vanno rispettati ed onorati: questa è l’unico lavoro e fonte di guadagno per noi per far vivere le nostre famiglie. Detto cio’ tra qualche giorno il ritardo delle mensilita’ salira’ a tre, con la preoccupazione ormai certa, di quale sara’ il fututo da qui a fine stagione. Il tempo delle “chiacchiere” è finito, non ultimo problema il nostro rimborso spese pagato con assegni risultati scoperti. Alcuni tesserati, nei giorni scorsi, sono andati a firmare le liberatorie, dei suddetti assegni, all’Ufficio Anagrafe del Comune di Cava de’ Tirreni per salvare quanto meno l’onorabilità e la storia della Cavese 1919 e per evitare l’ennesimo schiaffo a questa gloriosa maglia Bluefoncé che tanto vorremmo indossare in campo, ma che purtroppo manca da mesi dal nostro magazzino. Abbandonati, la parola più consona in questo difficile momento. Abbandonati come domenica che solo grazie alla presenza di Riccardo Tanimi si è potuto provvedere al pagamento del pranzo prima della gara a Vallo della Lucania. Tante domande che ci poniamo a cui non troviamo risposta: una su tutte e cioè il motivo reale dell’ingresso nell’organigramma societario del Sig. Simone Lettieri come Direttore Generale? E ancora, perchè domenica scorsa in una partita delicata ed importante per la “nostra” classifica, avevate imposto al Mister di non schierare i calciatori De Rosa e Manzo? Allora via la maschera anche perché la verità prima o poi verrà fuori e non ci saranno scuse. Inoltre le nostre preoccupazioni, non solo della squadra, ma di tutte le persone che lavorano anche dietro le quinte per poco o nulla e non sanno cosa fare per portare avanti un campionato in corso. Probabilmente, come succede da mesi, non ci saranno risposte a tutte queste nostre domande, ma tutti NOI, Staff compreso, continueremo fin quando ci verrà data la possibilità di onorare, lottare e vincere per questi colori che abbiamo scelto con grande entusiasmo ad inizio stagione per i tanti tifosi che ci seguono e ci sostengono sempre. Fate chiarezza, oltre che per noi, per questa bellissima Città e questa tifoseria (mai difesa) che merita ben altro!

Antonio Pio Vuolo

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