CODA SALVA IL BENEVENTO 3-3 CON IN LECCE

Monday Night che riserva il 3-3 finale tra l’ambizioso Benevento e il neopromosso Lecce. Dopo Palermo, Verona e Crotone, favorite alla promozione ai nastri di partenza del campionato, i primi 90’ rimandano anche la formazione di Bucchi a caccia del salto di categoria. Non potrebbe essere diversamente considerando la pre-season tra campo (eliminata l’Udinese in Coppa Italia) e la campagna acquisti con gli innesti di Maggio e Nocerino, Volta e Tello fino alle punte Insigne jr e Asencio, Ricci, Improta e Buonaiuto.

Ruolo da outsider invece per il Lecce di Liverani, allenatore confermato in panchina e dalle new entry come Vigorito e Meccariello, Fiamozzi e Scavone oltre agli attaccanti Falco, Pettinari e La Mantia. Pugliesi nuovamente in B dopo 6 stagioni nella categoria inferiore, purgatorio che non ha negato un ottimo esordio sul campo della corazzata giallorossa. Certo è che il 3-0 maturato dopo un’ora di gioco prometteva il bottino pieno per la formazione ospite: da applausi la riscossa del Benevento, moto d’orgoglio che vale un punto al debutto nel torneo.

Il racconto della partita

Sfida tutta giallorossa al “Vigorito”, colori sociali in comune che spingono il Lecce in trasferta ad adottare la divisa bianca. Non mancano nemmeno vecchie conoscenze in campo, vedi la presenza dal 1’ tra gli ospiti di Mancosu e Falco ma soprattutto di Fabio Lucioni, grande ex e capitano del Benevento nella scalata dalla C alla massima serie. Quattro gli anni in Campania per l’attuale difensore leccese, divorzio che tuttavia non gli risparmia i fischi del vecchio pubblico al suo rientro grazie alla sospensione della squalifica per doping.

Oltre 12mila gli spettatori e record di abbonati in casa campana: 8.435 tessere, addirittura 672 in più dell’annata in A confermandosi ai vertici della griglia del torneo. Schemi quasi speculari per i due allenatori, Liverani più coperto rinunciando ad una punta (La Mantia) in luogo di un jolly di centrocampo in più (Marco Mancosu). Due velleità del Benevento in avvio con Improta e Coda, tentativi isolati nel prosieguo del match. Chi convince è infatti la formazione ospite, aggressiva in fase di non possesso e pungente di rimessa: se il match stenta a decollare a causa dell’equilibrio in campo, il Lecce si fa apprezzare per ordine e personalità su uno dei campi più difficili della B.

Bene la spinta ospite sugli esterni con Fiamozzi e Calderoni, velleità alimentate da Pettinari e legittimate da Mancosu: è proprio la mossa azzeccata da Liverani a sbloccare l’incontro alla mezz’ora, gran gol con un sinistro a giro dal limite dell’area che non lascia scampo a Puggioni. Male il Benevento nella reazione, troppo confusionaria e inconsistente: Coda sbatte contro la difesa ospite, lui come Improta e Maggio che non riescono a sfondare prima dell’intervallo.