DA NORD A SUD TUTTI VOGLIONO AGOVINO MA L’ALLENATORE NON CORRE E INTANTO STUDIA SARRI

Agovino

La stagione calcistica è alle porte e gli organici delle squadre pian piano vanno delineandosi con movimenti di mercato che coinvolgono dirigenti, presidenti, calciatori e allenatori che prenderanno parte alla stagione 2016/2017. E proprio sul mercato degli allenatori uno dei pezzi pregiati rimasto libero è Massimo Agovino. Il tecnico vesuviano trapiantato in quel di Terracina dopo anni di bel calcio e risultati importanti è in attesa della chiamata giusta a seguito di un annata burrascosa col Potenza trascorsa più ai box che sul campo grazie ad una perenne e costante incertezza societaria che ha caratterizzato l’intera stagione agonistica dei lucani. A farne le spese di un approssimazione dirigenziale e organizzativa è stato proprio il tecnico nativo di Sant’Anastasia che ha pagato sulla sua pelle una partenza in ritardo del club lucano che solo ad agosto inoltrato ha dato inizio alla stagione con tanto di preparazione e ritiro lampo. Ma nonostante una stagione sfortunata i risultati degli ultimi anni per Agovino parlano chiaro con annate da vertice e calcio spettacolo come quelle con Cavese, Terracina e tante altre come Trivento, Olympia Agnonese, Sorrento, Savoia, Terzigno, Sangiuseppese. “Magovino“, come viene soprannominato dai tanti tifosi e addetti ai lavori, ha lasciato il segno ovunque è andato e in Molise lo sanno bene con il record di punti e di gol segnati con la formazione dell’Agnonese facendo sognare e divertire per tre anni una città intera. Oppure con il calcio propositivo e spumeggiante mostrato ai sostenitori del Trivento autore di un annata strepitosa che ricordano ancora in tanti a distanza di anni. Proprio il Molise ha rappresentato una tappa importante nella carriera di Agovino con un rapporto instaurato tra la città di Agnone e il tecnico vesuviano che va oltre il calcio tanto che prima di un derby da ex di turno rilasciò delle dichiarazioni forti ma significative: “Fischiatemi pure, insultatemi, ma io verrò a salutarvi ugualmente. Non sputo nel piatto dove ho mangiato. Se sono diventato un mezzo allenatore lo devo anche all’Agnonese”. Segno di riconoscenza a una piazza che gli ha dato tanto e ha ricevuto tanto. Ma l’impronta è rimasta indelebile anche nel Lazio precisamente con un Terracina preso nei bassifondi della classifica e rinato dalle ceneri tanto da sfiorare la Lega Pro con un dito svanita all’ultima giornata di campionato, il tutto condito da un calcio spumeggiante e offensivo come nelle corde dell’allenatore napoletano. Nell’impostazione del 4-3-3 infatti Agovino è tra i migliori se non il migliore in circolazione e anche a Cava de’ Tirreni hanno avuto modo di apprezzarlo. Il suo credo tattico ha fatto la differenza mettendo in difficoltà compagini avversarie dal blasone indiscutibile come Taranto, Brindisi, Potenza, Bisceglie, Monopoli, Fidelis Andria ecc.. allestite con investimenti importanti e sicuramente superiori a quelli della Cavese di Agovino(partita con un -5 in classifica) che dal mese di novembre in poi si è ritrovata praticamente senza società e dirigenza. Ma anche gli inizi con Sangiuseppese, Savoia, Sorrento e Terzigno hanno costellato una carriera che aspetta di avere un seguito altrettanto importante magari nel prossimo futuro. I sondaggi e le offerte da numerosi club di serie D e Lega Pro da nord a sud infatti non mancano ma Agovino aspetta il progetto e la situazione ideale alle proprie caratteristiche e alle proprie esigenze dopo il passo falso di Potenza scegliendo con calma e oculatezza. E in attesa del progetto che più gli si addice il tecnico napoletano non perde tempo tenendosi in costante aggiornamento “pizzicato” in quel di Dimaro a prendere appunti sulle metodologie di lavoro dell’allenatore del Napoli Maurizio Sarri. Un tecnico che come Agovino è partito dal basso, dalla gavetta, e che come lui utilizza il modulo del 4-3-3 deliziando sportivi e sostenitori di ogni squadra. Tante similitudini tra Sarri e Agovino. E se un indizio non fa una prova…che sia un segno premonitore?

Agovino a Dimaro nel ritiro del Napoli