FLAMMIA VOLEVA DISTRUGGERE LA CAVESE ORA CI PROVERA’ CON IL POTENZA?

0

Daniele Flammia, attuale direttore sportivo del Potenza, da un paio di anni a questa parte si diverte improvvisando un ruolo professionale che non gli appartiene decisamente. La “storia” calcistica di Flammia (se così possiamo chiamarla) per chi non la conoscesse è caratterizzata da un incarico che ha sempre svolto, ovvero il ruolo di team manager e a detta di tanti giocatori, dirigenti e addetti ai lavori svolto pure in malo modo. Flammia incomincia con l’Avellino grazie al ds Nicola Dionisio che lo colloca come detto nel ruolo di team manager nella società irpina. La considerazione che avevano nei confronti di Flammia e le mansioni dirigenziali a lui assegnate erano quelle dell’omino delle fotocopie. Successivamente sempre sotto le spoglie di team manager Flammia rimane in terra irpina, precisamente ad Ariano Irpino in eccellenza dove a detta di molti giocatori non godeva di tanta stima e non veniva visto di buon occhio. Successivamente il salto in D a Cava de’ Tirreni dove si lega al tecnico Agovino diventando il suo personale segretario/centralino seguendo servilmente le direttive dell’ex allenatore blufoncè. Peccato che il buon Flammia capisce di non essere tanto adatto al ruolo di team manager e allora decide di improvvisare e arrangiare con quello di direttore sportivo senza alcuna competenza, esperienza, senza conoscere alcun giocatore e con manovre furbe  per eludere procuratori e calciatori creandosi fin da subito una nomea degna di nota. Insomma, un roseo futuro nel campo della verdura con le insalate che riesce a servire. Forse credeva di essere il nuovo Secco ripercorrendo i suoi passi quando passò da essere team manager a ds  della Juve da un momento all’altro. Una cosa però accomuna i due, ovvero la scarsa competenza in sede di mercato e i danni procurati ai loro club sotto la loro gestione. A Cava i tifosi metelliani non dimenticheranno per parecchio tempo il nome di Daniele Flammia, colui che voleva distruggere la Cavese mettendo a repentaglio novantasei anni di storia. Flammia appena insediatosi nel ruolo di ds con l’avallo di Agovino mandato da lui in avanscoperta tagliò giocatori importanti che per la Cavese gli anni precedenti avevano mangiato la polvere sui campi di periferia dell’eccellenza e in serie D dando tutto loro stessi perdendo anche soldi ma onorando su ogni campo la maglia della Cavese. Quella maglia che Flammia stesso ha rischiato di far scomparire con la sua scellerata quanto micidiale gestione. I tifosi del Potenza si confrontassero con quelli metelliani e chiedessero quale sia la loro considerazione nei confronti del loro ex improvvisato ds. Oppure chiedessero ai giocatori stessi della Cavese che idea si sono fatti e che trattamento hanno ricevuto dopo esser stati abbindolati dal professionale e competente Flammia. Su una cosa però conveniamo con Flammia, e a differenza sua senza inutili quanto ridicole strumentalizzazioni di fondo, ovvero che la città di Potenza è esempio di signorilità perchè nonostante i danni causati più della grandine in passato dal team manager che gioca a fare il direttore sportivo, la città accetta la sua figura con una civiltà e una signorilità fuori dal comune. Doti che contraddistinguono da sempre il capoluogo lucano che merita di avere un VERO direttore sportivo e non dilettanti allo sbaraglio con preoccupanti precedenti fallimentari. Potenza merita rispetto, Flammia si dimettesse e tornasse a dedicarsi alle fotocopie, purchè non escano sfocate e incolori come le sue ultime uscite. Sergio Vessicchio

Lascia un commento