HIGUAIN CONTRO ICARDI, JUVE-INTER TORNA DA SCUDETTO

Dopo avere sistemato con autorità le pratiche Napoli e Champions, la Juve prova a calare il tris in una sfida al veleno, per l’eterna rivalità tra le due squadre: vuole regolare i conti con l’Inter, scavalcarla in classifica sperando che un altro nemico storico, la Fiorentina, stoppi un Napoli reduce da due ko e che comincia a pagare stanchezza e rosa corta. Ma l’Inter è avversario scomodo: è l’unica imbattuta, ha un perfetto equilibrio tra solidità, fisicità, tecnica e voracità offensiva grazie alla prolificità di Icardi (16 gol in 15 partite) e alla vena di Perisic.

Dal flop dell’anno scorso al primato c’è un itinerario virtuoso firmato Spalletti. Carisma, esperienza e duttilità hanno trasformato l’Inter, che ora punta allo scudetto con l’obiettivo plausibile della Champions.
Spalletti non ha avuto mai grande fortuna nelle sfide con la Juve: in campionato ha trovato il primo successo nel maggio scorso (3-1 all’Olimpico) dopo due pareggi e sette sconfitte.
Con Allegri il bilancio era pari ai tempi di Cagliari e Milan, ora Max è in vantaggio di due successi a uno. Ma Spalletti fiuta la grande occasione: sarà una sfida tra due difese agguerrite e due attaccanti argentini di grande carisma: Gonzalo Higuain e Mauro Icardi. Rivali nel derby d’Italia, secondo la felice intuizione di Gianni Brera, ma provenienti da due ambienti ostili: Icardi è cresciuto nella cantera del Barca dal 2008 al 2011, Higuain ha militato nel Real dal 2007 al 2013. In quattro anni si sono ritrovati nove volte: Higuain ha segnato cinque gol, Icardi due.

Sabato andrà in scena la 233/a puntata di un romanzo che dura da 110 anni e ha regalato prodezze e veleni. Una volta l’Avvocato e Prisco duellavano in punta di fioretto, ma dopo il rigore non dato a Ronaldo e Calciopoli si è usata la clava, confermata, dopo anni sottotraccia, dalle frasi offensive e sterili su Juve Tv. Nata negli anni 30, quando l’Ambrosiana tenta invano di opporsi al quinquennio juventino, il Rubicone tra rivalità e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all’Inter per un match sospeso ma la Figc è presieduta da Umberto Agnelli e la Caf ordina la ripetizione. Moratti manda la Primavera e la Juve vince 9-1. Ci sono le sfide tra l’Inter di Helenio Herrera e la Juve operaia di Heriberto che vince lo scudetto 1967 su papera di Sarti a Mantova.

Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell’Inter viene preso a mattonate, il 3-3 in campo si trasforma in 0-2. L’esplosione vera e’ il 26 aprile 1998: Inter e Juve si giocano lo scudetto, a Torino gol di Del Piero, poi Iuliano stende Ronaldo e Ceccarini fa proseguire salvo decretare un rigore alla Juve che Del Piero sbaglia. L’incendio divampa e nel 2002 furibondi sono gli juventini per un pari di Vieri al 95′ dopo un fallo di Toldo su Buffon. Nel 2005 l’Inter vince a Torino ma De Santis non vede i colpi proibiti tra Cordoba e Ibra punito con la prova tv. La Juve di Capello vince lo scudetto che viene assegnato all’Inter. Ad agosto l’Inter vince la Supercoppa dopo un gol regolare annullato da De Santis a Trezeguet.

Quando ritorna in A la Juve vince 2-1 a San Siro, ma il vantaggio di Camoranesi è in fuorigioco. Arriva Mourinho e dedica il primo sfogo anti-arbitri a Saccani dopo uno Juve-Inter 2-1 con gol di Melo in fuorigioco, insulti razzisti a Balotelli e un turno a porte chiuse. Dopo il ‘triplete’ tocca a Conte e la Juve rastrella scudetti, ma deve incassare nel 2012 un 3-1 con gli errori di Tagliavento che convalida un gol di Vidal con Asamoah in fuorigioco e non espelle Lichtsteiner. Quando torna Mancini l’Inter prosegue la sua serie nera anche in Coppa Italia: Palacio sbaglia dal dischetto vanificando il 3-0 recuperato in campo. L’anno scorso c’è il 2-1 a San Siro, uno dei rari sorrisi di De Boer con vittoria firmata Icardi e Perisic. Al ritorno decide Cuadrado su un’Inter avviata al settimo posto. Ma ora con Spalletti è un’altra cosa e Juve-Inter torna a essere quello che è sempre stata, una sfida scudetto.