IL SAVOIA ELIMINA LA GELBISON DALLA COPPA ITALIA,HASSEN REKIK UMILIATO IN PANCHINA

Mazzamauro e Mignano rispettivamente presidente e direttore sportivo del Savoia gli hanno fatto il lavaggio del cervello.Non lo hanno pagato(era di proprietà dell’Agropoli e se lo sono ritrovati per un artefizio burocratico,una vergogna)gli danno 4 soldi giusto le spese,l’allenatore lo umilia non facendogli fare nemmeno un minuto e quello che era una promessa del calcio agropolese è diventato lo zimbello della serie D.Hasen Rekik classe 1998 un gran bel giocatore finito in un vortice dal quale non se ne potrà più uscire e finirà(speriamo di no) nelle categorie inferiori dilettantistiche.Già adesso non lo fanno giocare, fra l’altro è chiuso e Squillante giustamente preferisce altri,è vincolato al Savoia o per meglio dire a Mazzamauro e Mignano fino a 25 anni,non ha un procuratore che si rispetti e lo gestirà Mignano e per Hassen Rekik che faceva il bullo ed esultava per le vie di Agropoli per essersi liberato dall’Agropoli si prospetta un futuro incerto.Nell’esordio stagionale contro la Gelbison davanti a 1500 spettatori il Savoia ha avuto ragione di una Gelbison rimaneggiatissima,i bianchi torresi hanno vinto su autorete ma è ancora presto per dare un giudizio su entrambe le squadre ancora in ritardo e con il cantiere del calciomercato ancora aperto.Sergio Vessicchio

SQUILLANTE FESTEGGIA II COMPLEANNO CON UNA VITTORIA

“Sono 10-15 anni che alleno ed il debutto in campionato o coppa coincide sempre con il giorno del mio compleanno. Sono abituato a festeggiare in campo, quasi sempre con una vittoria”.

A parlare è il tecnico del Savoia, Luigi Squillante, al termine della gara di coppa Italia vinta 1-0 contro la Gelbison.

“Non posso – continua -, quindi, che ringraziare i miei ragazzi che mi hanno regalato la gioia della prima vittoria. Era difficile affrontare questa squadra, come ho detto loro prima della partita, perché è una squadra ben messa in campo, che pratica un 3-5-2 molto speculare.

Mi piace ripetere che vincere per 1-0 è il risultato migliore, perché figlio della sofferenza, che quindi forgia la mentalità e la compattezza del gruppo”.

Poi aggiunge: “Mi preoccupavo all’inizio del poco minutaggio di alcuni giocatori, ma hanno retto fino alla fine e contro una Gelbison così compatta non era scontato. Durante gli allenamenti dobbiamo interiorizzare al massimo il nostro modulo di gioco, ponendo la massima attenzione soprattutto sulla costruzione e rifinitura della manovra, che diventerà poi, come ogni anno, meccanica applicata. Anche oggi in diverse occasioni siamo usciti palla al piede, ma dove c’era necessità di fare i movimenti palla-ritorno-terzo uomo, siamo incappati in qualche fuorigioco di troppo, anche se non tutti quelli fischiati c’erano”.

A detta dell’allenatore biancoscudato, “alcune volte dobbiamo leggere meglio la giocata e provare ad essere più lineari e cinici, in modo da chiudere subito la gara. A livello di intensità e aggressività mentale siamo stati validi, ci siamo un po’ persi negli ultimi 20 metri, ma c’è tutto il tempo per migliorare. Sono felice di aver vinto contro una buona squadra, allenata da un ottimo allenatore. È una vittoria che ci fa partire col piede giusto, facendo accrescere la nostra autostima. Naturalmente bisogna continuare a lavorare sodo. Mi dispiace solo per essere stato ingiustamente allontanato dalla panchina. Ho ripreso un mio calciatore, l’arbitro ha detto che ho bestemmiato, ma non è così”.

Soddisfatto anche il direttore sportivo Mignano: “Vincere non è mai scontato, soprattutto contro una squadra ben organizzata e ben messa in campo con ottimi elementi. L’importante è che abbiamo portato a casa la vittoria. Ora bisogna restare tranquilli e continuare a lavorare con impegno. C’è tanto ancora da fare e non può essere una singola vittoria a farci esaltare”.

Cosa in particolare?

“Ci sono da migliorare alcuni meccanismi, così come l’assetto tecnico-tattico. Essendo la prima partita ufficiale ancora non tutto gira alla perfezione, ma siamo pronti a lavorare in questa direzione. Ringrazio i tifosi presenti stasera: è stato un vero spettacolo vederli tifare per tutta la durata della gara. Bisogna almeno una volta vivere il ‘Giraud’ dal di dentro, per capire fino in fondo le emozioni che questa piazza sa suscitare. Una tifoseria straordinaria che merita sicuramente palcoscenici maggiori”.

FONTE http://erreemmenews.it