LA SALERNITANA SI SPACCA SULL’ALLENATORE FABIANI VUOLE IL RIBALTONE LOTITO NO

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SALERNO. Sulla proprietà decide l’allenatore. Ma se fosse stato lui l’incaricato decidere le sorti di Menichini probabilmente sarebbe andata diversamente. Che il dg Fabiani avesse già pensato al ribaltone è storia nota. Già da tempo il dg granata nota che qualcosa non va, risultati a parte, all’interno del gruppo. E anche il nervosismo dello stesso tecnico, apparso evidente, in più di una circostanza, compresa l’espulsione su un fallo laterale a favore contro la Vigor Lamezia, è un chiaro segnale. Per questo Fabiani aveva già sondato alcuni allenatori, tra cui Bruno Giordano, Aldo Firicano, Davide Dionigi e Alessandro Pante. Ma a fermare le velleità del dg è intervenuta la proprietà. A confermare Menichini è stato Lotito, chissà, magari dopo un consulto telefonico con il ds della Lazio, Tare, primo sponsor dell’allenatore granata. E così Fabiani non ha potuto fare altro che accettare le decisioni del patron. Lotito però ha preteso anche un immediato cambio di rotta. In pratica a Menichini è stata concessa l’ultima chance. Contro l’Ischia sarà la classica ultima spiaggia. Se la squadra non dovesse reagire e non dovesse rispondere in termini di prestazione e risultati, l’esonero sarebbe inevitabile. Ma quali sono le prospettive? Lotito potrebbe chiedere al fidato Reja di traghettare la squadra verso la serie B. Difficile che in un momento delicato della stagione possa decidere di affidare la squadra a Bollini, tecnico più abile da inizio stagione quando può impostare un certo tipo di discorso tattico che a stagione in corso. Si è parlato anche di Cosmi e Papadopulo. Ma Lotito ha parlato a lungo anche con la squadra. Per capire anche le intenzioni del gruppo, alla vigilia della chiusura del mercato invernale. Cercare di capire soprattutto se il gruppo ha ancora fiducia nel tecnico. La sensazione è che qualche equilibrio all’interno dello spogliatoio si sia rotto. Menichini ha i suoi fedelissimi, ma nel complesso c’è un certo malumore, dovuto anche alla mancanza di risultati, solitamente panacea di tutti i mali. E anche il fatto che Lanzaro ammetta che la squadra ha bisogno di una punta non è certo un segnale positivo. Così come la reazione della squadra dopo l’espulsione di Menichini. Con Calil che si sbracciava nei confronti del proprio allenatore invitandolo a lasciare il campo in fretta, la squadra ha poi trovato la reazione necessaria per evitare il ko. Senza Menichini in panchina la Salernitana ha evitato la sconfitta. E anche questo è un segnale che Lotito non può non aver colto.Fabio Setta

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