L’ARBITRO DONNA ANNALISA MOCCIA AL MESSAGGERO: “SONO AMAREGGIATA MA SERENA”

Una bufera che difficilmente troverà la sua calma. Hanno avuto un clamore mediatico a livello nazionale fortissimo le dichiarazioni del giornalista Sergio Vessicchio durante la telecronaca di calcio Agropoli-Sant’Agnello nei confronti della guardalinee Annalisa Moccia. Frasi sessiste e indelicate per la giovane arbitro di linea. Lo stesso Vessicchio ha tentato di scusarsi ma quando la frittata era ormai fatta. Sospensione dall’ordine dei giornalisti, emittenti che hanno cancellato le sue collaborazioni, Aia che agirà per le vie legali. E intanto la vittima è lei Annalisa Moccia ragazza campana con l’hobby dell’arbitro.

Secondo quanto riportato dal quotidiano il Messaggero, Annalisa Moccia è amareggiata, ma molto serena», ha fatto sapere il presidente della sezione arbitrale di Nola, Severino Vitale. «È stata la Annalisa a chiamarmi ieri per farmi vedere il video con quelle frasi che non meritano alcun commento. Era incredula e amareggiata. Tra l’altro – rincara il dirigente – quelle frasi ignobili sono state pronunciate prima della gara, e dunque sono due volte inaccettabili, perché non hanno alcuna attinenza con specifici episodi avvenuti durante la partita. Questo è il medioevo, un ritorno al passato che fa rabbrividire».

«Intollerabile» è invece l’aggettivo scelto dal ministro ministro per la P.A., Giulia Bongiorno, da sempre attenta alla parità di genere: «Sono certa che molto presto avremo anche delle ottime direttrici di gara, che si imporranno per preparazione, equilibrio e senso della misura», aggiunge la Bongiorno ricordando che le offese «arrivano proprio nel giorno di Juve-Fiorentina: una svolta per le donne». Insomma, un bel passo indietro dopo il d-day dell’Allianz Stadium che ha fatto il pienone di pubblico e di ascolti tv, con il 2,65% di share e il record per la partita di calcio femminile più seguita di sempre.

«Ho visto la partita, complimenti – l’apprezzamento del n.1 del Coni, Giovanni Malagò – Il movimento femminile sta crescendo: la Federcalcio ha il diritto e il dovere di valorizzare al massimo questo prodotto che ha dimostrato di essere una disciplina leader in quasi tutte le nazioni sportivamente più evolute». Restano queste sacche di Medioevo che per il sottosegretario alla presidenza con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, van estirpate senza riserve: «Gli insulti sono sempre intollerabili. Sono parole che non possono essere pronunciate nemmeno per scherzo», aggiunge Giorgetti che chiede «provvedimenti contro questa cultura violenta e sessista incompatibile con tutta la società».

«Ma non possiamo lavarci la coscienza ogni volta che succedono episodi di questo tipo esprimendo esclusivamente solidarietà e condannando – gli ha fatto eco il collega di governo, Simone Valente – È giunto il momento di intervenire drasticamente in un sistema spesso ipocrita, dove ci si ricorda delle donne solo in queste occasioni. Va cambiata la cultura attraverso atti concreti», ha concluso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.


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