MILAN-IBRAHIMOVIC, PATTO TRA GALLIANI E RAIOLA, AL PSG 5,5 MILIONI

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Tutti gli indizi portano al Milan. Il corteggiamento a Zlatan Ibrahimovic è ormai un must dell’estate, aggiungiamoci che il Paris Saint Germain sta facendo di tutto per acchiappare una nuova stella e punta dritto su Cristiano Ronaldo. Nel recente blitz di Florentino Perez a Doha si è parlato soprattutto di questo. Insomma, abbondano le mosse che favoriscono il ritorno dello svedese in rossonero.
IL PREZZO — Al Psg va di moda il low profile, ma le aperture al Milan sono significative. A cominciare dalla questione del prezzo del cartellino del centravanti. Da fonti ufficiose del club presieduto da Nasser Al-Khelaifi trapela una quotazione di 5,5 milioni. Una cifra tutt’altro che casuale, visto che tre estati fa Zlatan cambiò maglia per 21 milioni. Nel bilancio della società parigina ora è rimasto in carico un ammortamento (guarda caso) di circa 5 milioni. Si capisce bene, allora, come questa indiscrezione vada presa alla lettera. Di certo il Psg non può fare una minusvalenza, accortezza che fu riservata ai rossoneri nel luglio 2012, visto che il costo di 21 milioni per lo svedese fu pattuito proprio per evitare alla società milanista una minusvalenza.
L’INGAGGIO — Altrettanto chiaro è il percorso che aspetta il Milan per l’intesa con lo svedese, che adesso vanta un ingaggio da 12 milioni più bonus. Adriano Galliani ha già toccato il tema con Mino Raiola e l’orientamento è quello di mettere sul piatto un triennale che porti a una sostanziale spalmatura, con un ingaggio annuo di 6 milioni netti più premi. Zlatan dimezza lo stipendio base, insomma, ma ha la garanzia per un contratto sino a 36 anni abbondanti. Con queste premesse il più è fatto sulla sponda del giocatore. Un patto che appare di ferro, a prova di picconate.
SCENARI — In un contesto ricco di aspetti positivi, però, bisogna fare i conti con le difficoltà che a Parigi stanno trovando nella caccia al sostituto di Ibrahimovic. È vero che le recenti concessioni Uefa sul fair-play finanziario hanno eliminato qualsiasi paletto economico, ma non è detto che il Real Madrid, per esempio, accetti l’idea di privarsi così facilmente di Cristiano Ronaldo. E lo stesso si può dire per le altre star nel mirino dei qatarioti. È il motivo per cui in via Aldo Rossi devono armarsi di santa pazienza. Prima che il mercato emetta i suoi verdetti più importanti c’è il rischio che le settimane trascorrano noiose. Lo scenario più credibile è che il semaforo verde del Psg possa arrivare soltanto ad agosto inoltrato. Una prospettiva che certo non spaventa l’a.d. rossonero Galliani. Tanto più che l’ambiziosa idea di riprendersi il totem dell’ultimo scudetto attrae un po’ tutti quelli che contano nel mondo milanista. Da Silvio Berlusconi in giù.
Alessandro Grandesso
Carlo Laudisa 

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