MONTERVINO RISPONDE A GARGANO: “NON PICCHIO LE PERSONE SOTTO IL METRO E SETTANTA, L’ABBIAMO FATTO DIVENTARE UOMO A LUI E LAVEZZI”

Tra i vari attacchi di Walter Gargano nell’intervista riportata oggi, uno dei più pesanti è sicuramente quello rivolto a Francesco Montervino. “Lo picchiai dopo uno scontro in allenamento, gli diedi due colpetti e lui non reagì” ha dichiarato El Mota, che poi è andato anche nel dettaglio. E adesso l’ex capitano azzurro ha risposto a Gargano, con delle dichiarazioni rilasciate a Radio Marte: “Mi viene da ridere. Lo stile delle persone si nota anche da queste cose. Sono abituato a non toccare le persone sotto il metro e settanta. E’ ridicolo fare riferimento a qualcosa che deve rimanere nello spogliatoio. E’ bugiardo pure perchè non erano i primi sei mesi, ma al suo terzo anno, ovvero i miei ultimi dieci giorni. Se fossi stato picchiato non penso che poi il Napoli mi avrebbe anche mandato via… Noi l’abbiamo fatto sentire un signore, un grande giocatore, cosa che non è mai stato, ma a Napoli abbiamo fatto sentire importante anche chi non è un uomo. Per me non lo era già da prima, anche se quello che accade lì resta lì. Sono ospite da anni in televisioni campane e non è mai uscito niente dalla mia bocca”.

Lavezzi diceva ‘picchialo, picchialo’, secondo Gargano. C’era un clan sudamericano e per questo sei stato mandato via? “Non dirò mai queste cose, ma solo che abbiamo fatto diventare uomini veramente tutti a Napoli. Chi gliel’ha permesso è gente che per la maglia azzurra muore, non solo io, ma anche Cannavaro e gente che muore per Napoli. Potevano aiutare tecnicamente, così è stato, ma abbiamo buttato giù tanti bocconi amari perchè il loro comportamento non era idilliaco. Le regole con me e poi con Paolo andavano rispettate. Quagliarella? Sarebbe limitativo ascoltare ancora Gargano per i napoletani. A Napoli si dice che ci sono uommn, ommenicchi e quaquaraqua… lascio a voi interpretare Gargano a quale categoria appartiene.

Hamsik? Con tutto il rispetto, ma quando c’ero io, non entravano nei discorsi tutti i ragazzi. A livello di personalità pochi potevano insegnarmi qualcosa e si sarebbero permessi di alzarmi le mani, tanto meno Gargano che in quella circostanza reagì, ma non è che io rimasi fermo…

Non è vero neanche quello che ha detto Edo, ma io non ho bisogno di fare interviste a cuore aperto. Queste pagliacciate le lasciamo a Gargano e gente come lui”.