MR. LOGARZO: “HO DATO TUTTO PER LA GELBISON MA SONO STATO TRADITO DA CHI MI ERA VICINO”

Dalle stelle alle stalle. Molto spesso è questo che succede nel mondo del calcio, specie quando le cose non vanno ci si aspetta. Da grande campione a giocatore mediocre, da ottimo allenatore a qualcuno bisogna disfarsi. Di queste storie è piena la cronaca sportiva. Non tutti, però, la prendono con filosofia o lasciandosi scivolare tutto addosso, come se niente fosse successo. Ci sono atleti o tecnici, che nel progetto ci hanno creduto e non si sono tirati indietro neanche quando tutto sembrava andare alla deriva. Questo è il caso di mister Pasquale Logarzo, che lo scorso sabato si è lasciato ad uno sfogo tramite il proprio profilo di Facebook.

“Come ogni anno si attende la chiamata, io che amo questo mestiere, questo mondo che è stato e sarà tutto la mia vita, non mollerò un centimetro. Sono convinto che qualcuno si ricorderà e non vedo l’ora di rimettermi in discussione come sempre, dopo due anni, uno bellissimo e l’ultimo assurdo dove ho capito per l’ennesima volta che la riconoscenza, la serietà la professionalità non sempre pagano, continuerò per la mia strada, perché sono sicuro che esistono questi valori in molti dirigenti e Presidenti e spero di avere la fortuna al più presto di averci a che fare a prescindere dalla categoria” 

Queste le parole dell’ex tecnico della Gelbison. Mister Logarzo è stato contattato in esclusiva dalla nostra redazione, dove ha raccontato dei suoi anni alla guida dei rossoblù.

Dal suo post di sabato si evince un po’ di rammarico per com’è andata a finire con la Gelbison, quali sono le cause della rottura?

“Siamo partiti per il Ritiro il primo di Agosto e dopo pochi giorni è arrivata la notizia dell’esclusione dal campionato per l’iscrizione errata. Qualche giocatore è andato via, data l’incertezza della partecipazione al campionato, e, nonostante avessi ricevuto altre proposte, non me la sono sentita di lasciare la barca che stava affondando. Invece poi alle prime difficoltà, che sapevamo di incontrare, sono stato esonerato. Da qui nasce la mia rabbia. Sono stato tradito da persone che pensavo a me più vicine, che l’anno prima, dopo un campionato che rimarrà per sempre nella storia della Gelbison, mi reputavano un grande allenatore. Per questo motivo dico che purtroppo in questo mondo, un mondo in cui sono dentro da 30 lunghi anni, 20 da calciatore e 12 da allenatore, a volte si dovrebbe essere più cinici e drastici in alcune circostanze ma io credo ancora in alcuni valori come la professionalità la coerenza e continuerò per la mia strada cercando di capire al più presto chi ho di fronte”.

Sempre nel suo post di Facebook, parla di una ricerca di valori, mancanza di gratitudine, si era rotto qualcosa tra lei e la dirigenza o tra lei e lo spogliatoio?

“Lo spogliatoio chiaramente era preoccupato. Si lavorava in una situazione particolare, non sapendo se la Gelbison avrebbe partecipato alla D. Della riammissione in Serie D si è saputo solo pochi giorni prima dell’inizio del campionato. La cosa che mi ha fatto più male, è che dopo l’esonero io sia stato messo nel dimenticatoio, in tutti i sensi. Ancora oggi devo percepire gli emolumenti come da contratto pattuiti (sia di quest’anno passato ed anche una parte dell’anno precedente). Purtroppo, a malincuore, sono stato costretto a fare vertenza presso il Collegio Arbitrale..”.

Cosa ricorda con maggiore piacere nella sua avventura biennale con la Gelbison?

“Ho dato tutto me stesso alla Gelbison e la cosa che mi inorgoglisce sono i continui attestati di stima che ricevo da molti tifosi e tantissimi AMICI, che quasi giornalmente sento telefonicamente”.

Ha già avuto contatti con qualche squadra per il suo futuro?

“Ho avuto qualche abboccamento ma niente di concreto e sono in attesa della chiamata giusta a prescindere dalla categoria, l’importante che ci sia una programmazione”.

In ultimo: vuole lasciare un messaggio a qualche persona che le è entrata particolarmente nel cuore in questo biennio?

“Messaggi particolari non me ho perché con le persone e gli amici che mi vogliono bene e che mi hanno conosciuto ci sentiamo spessissimo. Ma voglio ringraziare tutti i tifosi della Gelbison, che mi hanno sempre sostenuto ed apprezzato, e anche qualche dirigente che mi vuole bene e con cui ancora oggi sono in contatto. Rimarrò un tifoso della Gelbison perché non dimentichiamo che sono un CILENTANO PURO!!”

Cristina Mariano