PARMA, INIZIA UFFICIALMENTE UNA NUOVA ERA, L’ERA BARILLA

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Parte l’avventura di Parma 1913. Parte dallo stadio Tardini, la sua casa. Parte da una serie di imprenditori parmigiani che metteranno cuore, passione (e non solo) per una rinascita del calcio in città. Il modello si basa su una holding chiamata “Nuovo Inizio” che comprende alcuni degli imprenditori più importanti del territorio (Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Angelo Gandolfi, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti) e su una quota di minoranza destinata a un azionariato diffuso, definita “Parma Partecipazioni Calcistiche”. Le cariche attualmente confermate: Luca Carra sarà il direttore generale, Marco Ferrari il vicepresidente e Nevio Scala il presidente.

GUIDO BARILLA — Apre la conferenza stampa Guido Barilla: “Non avrei mai immaginato di essere qui, in questo ruolo, per il Parma Calcio. Sono uno sportivo da quando sono nato anche se non ho mai giocato a pallone: non sono capace. Sono qui con un gruppo di amici per cominciare una storia diversa da tutte le altre. Una storia che non avete mai visto. Abbiamo un enorme rispetto per la nostra città e vogliamo che la nostra città risorga. Il calcio è importante per la sua rinascita. Quello che è successo a Parma negli ultimi anni è stato estremamente triste. Vogliamo aprire un nuovo capitolo con persone serie e competenti. Siamo un gruppo di imprenditori e professionisti. Ripartiremo con grande umiltà, dandoci l’opportunità di crescere e vincere in maniera sana. L’idea è nata a metà febbraio. Poi nel periodo dell’esercizio provvisorio abbiamo interrotto i lavori. Abbiamo sinceramente sperato che una delle due cordate per la salvezza del Parma F.C. avesse successo“. Poi conclude: “Io rappresento un’impresa di grande importanza per la nostra città. Questa è un’avventura che condurrò a titolo personale. Non ha nulla a che fare con l’azienda. Molti sanno che sono milanista. Tuttavia l’accompagnamento che offrirò a questa squadra sarà totale“.

IL TAVOLO DEI RELATORI — Spazio poi a Marco Ferrari, l’imprenditore che, più di ogni altro, ha creduto inizialmente in questo progetto: “Il fallimento del Parma è stato per noi il fallimento di un modello: il modello del padre-padrone. Oggi il calcio italiano non ha figure in grado di sostenere baracconi di queste dimensioni. Abbiamo cercato un altro modello, ispirandoci alla tipologia tedesca. Un’eventuale Lega Pro? Solo davanti a dati e certezze potremo riflettere sulla situazione“. Nevio Scala parla col cuore: “Faremo di tutto per dare a Parma e ai suoi tifosi le soddisfazioni che meritano. Abbiamo le idee molto chiare dal punto di vista tecnico. Siamo nati ieri: stiamo lavorando. Andremo a migliorare le nostre capacità sul settore giovanile. Siamo arrivati tardi su tanti gioielli del Parma F.C.: qui sta nascendo qualcosa di importante. Spero che qualcuno di loro si fermi. Puntiamo in maniera forte sui ragazzi“. Luca Carra, nuovo direttore generale, pensa esclusivamente al lavoro: “Da trent’anni giro intorno al Parma Calcio. Non potevo rifiutare un’opportunità del genere. Avrò un ruolo di organizzazione e di coordinamento. Il nostro compito non è facile perchè abbiamo dei tempi strettissimi. Le priorità? La campagna abbonamenti con prezzi bassi, la maglia, il logo, lo stadio senza le barriere, il museo all’interno del Tardini, rendendo la casa del calcio nostrano, viva anche durante la settimana“. Infine Corrado Cavazzini, presidente di Parma Partecipazioni Calcistiche: “Abbiamo già sottoscritto 200 adesioni ma so che altre 200 persone sono pronte a unirsi. Dobbiamo aumentare il numero degli aderenti perché sarà la base fondante della società“.
Pietro Razzini 

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