PUGLISI TIENE AGROPOLI CON IL FIATO SOSPESO E PUNTA L’INDICE CONTRO RUSSO E DI BIASI

Puglisi di questi due non ne vuole proprio sentire parlare.Addossa loro delle colpe specifiche di distruzione della squadra portando prove e situazioni che li incastrano sulla cattiva gestione e sostiene che la pericolosità dei due è troppa per poter ripartire. Puglisi scoperchia il vaso di pandora della cattiva gestione legata all’entourage della squadra.Magna e Volpe hanno fatto disastri che ora la società sta pagando con punti di penalizzazioni e declassamenti vari,Russo e Di Biasi costituiscono la parte politica marcia del sistema  nel calcio.La denuncia di Puglisi è coraggiosa e piena di significato ma anche piena di amore verso la squadra.Lui ha capito dove sta il marcio.Lo ha individuato e lo sta facendo salire a galla.I due però sono troppo legati alle poltrone per chissà quale interesse personale e non vogliono allontanrsi ricacciando via Puglisi che li ha sgamati e denunciati.Di Biasi dice di non voler sentir parlare più dell’Agropoli e quindi sarebbe fuori ma si ricicla camaleonticamente e come la coda di una lucertola. Difficile credergli. Gennaro Russo figuriamoci se lascia lui punta alla gestione del calcio ma questa volta troverà molti ostacoli.I due in questo modo stanno favorendo l’uscita di scena di Puglisi e scientemente provocano  lo sfascio totale se, come dice Cerruti,anche lui lascia senza l’appoggio di Puglisi.In questo modo con la squadra al comune i due entrano in gioco e l’Agropoli diventa uno strumento politico per fare voti.Il disegno è questo e Puglisi lo ha capito benissimo.La città rimane con il fiato sospeso perchè il futuro sarebbe fallimento o squadra nelle mani di Russo e Di Biasi il cui progetto a quel punto sarebbe bello e fatto.Non a  caso hanno sciolto il mentecatto accattone scendiletto pronto a vendersi al migliore offerente per pochi spiccioli e Puglisi anche questo sa e anche questo fa parte del motivo di dissenso che il manager ha valutato per andare via.Una cosa è certa Di Biasi e Gennaro Russo difficilmente avranno vita facile. Sergio Vessicchio