SIBILIA: “LA SERIE D E’ IL CAMPIONATO D’ITALIA, DAI PICCOLI BORGHI ALLE METROPOLI C’E’ L’ANIMA DEL PAESE”
Comincia il 6 gennaio il girone di ritorno del campionato di serie D e comincia anche la collaborazione tra il gruppo Gedi e la LND.
Presidente, in questo 2018/2019 la Serie D sta vivendo forse la sua stagione più esaltante. Quali sono i suoi segreti?
“Mi piace la definizione di Campionato d’Italia. Siamo orgogliosi di quello che stiamo costruendo. La Serie D è una competizione sana, affascinante, in cui convivono il piccolo borgo e le metropoli. Un torneo di livello, che unisce varie anime del nostro paese”.
“Sì, ed è in grado di raccontare storie incredibili e particolari. È sufficiente pensare che al campionato partecipano squadre come il Trastevere, espressione di Roma e del suo storico quartiere, ma anche il Tamai, in provincia di Pordenone, club di una frazione di appena 2500 abitanti, ma che milita ininterrottamente in Serie D dal 2001. In questa stagione manca all’appello la sola Valle d’Aosta, altrimenti la copertura sulle regioni sarebbe praticamente totale. La Lombardia vanta il record di partecipanti con ben 28 squadre coinvolte. Avremo anche il derby tra Trento e Virtus Bolzano”.
La Serie D in diretta con Repubblica.it e Gazzetta di Reggio: si parte con Audace Reggio-Crema.
“La Lega nazionale Dilettanti ha sempre creduto ed investito sui new media. E l’approdo su Repubblica.it rappresenta per la Serie D un’occasione per garantirsi una visibilità importante. Direi più che necessaria per il quarto campionato d’Italia, che in questa stagione è peraltro rappresentato anche da piazze come Bari, Cesena, Modena, Messina e Avellino”.
In un momento in cui molte realtà invece scompaiono…
“Mentre il nostro è un torneo finanziariamente ed economicamente sano. Oltre a offrire la porta per il professionismo, a cui ogni anno accedono società con i conti in ordine”.
Quale può essere la sorpresa quest’anno?
“Una squadra-rivelazione c’è sempre. Al momento mi vengono in mente il Lanusei, un’orgogliosa realtà della Sardegna, il Picerno, piccolo comune della Basilicata, e l’Adriese, storica società della provincia di Rovigo”.
Siete tornati inoltre ad avere un ruolo centrale in Federazione. Quale contributo potete offrire?
“La Lega Nazionale Dilettanti è di nuovo protagonista nel sistema federale grazie alla compattezza che ha dimostrato nei difficili mesi del commissariamento. Non si può prescindere dal calcio di base e dai suoi numeri, riconoscendone l’impatto sociale e l’impegno di migliaia di volontari su tutto il territorio italiano. La Lega Dilettanti può portare un contributo di idee ispirate dal senso pratico che è il pane quotidiano per le nostre Società. Servono riforme efficaci, da realizzare in tempi rapidi, per eliminare ogni conflittualità e poter programmare con serenità il futuro”.
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