SORRENTO FINE DELLA DITTATURA GUARRACINO, MAIURI ESEMPIO DI PROFESSIONALITA’ E FAIR PLAY APPLAUSI ALLA DIRIGENZA

Con la fine della dittatura Guarracino il Sorrento ha voluto dare inizio a una nuova era sopratutto “pulendo” la propria immagine sporcata dal suo ex allenatore e dai suoi modi volgari meritevoli di daspo.
L’Ingaggio di un tecnico preparato come Maiuri e sopratutto di un professionista esemplare resosi protagonista la scorsa stagione di un bellissimo gesto di fair play è il segnale concreto che la dirigenza e la proprietà dei costieri vuole dare una netta sterzata non solo di risultati, ma anche di stile e di immagine alla propria squadra.
Maiuri è una persona rispettabilissima, uno che nel calcio si è sempre contraddistinto per la sua signorilità e il suo perbenismo oltre che per il suo indubbio valore come allenatore. Maiuri rappresenta il futuro, ma sopratutto rappresenta una pagina nuova e un identità precisa che il Sorrento vuole darsi e che la piazza di Sorrento merita di avere grazie a una dirigenza e un pubblico encomiabile di categoria superiore. La civiltà e i valori che rappresenta Sorrento e la squadra costiera non poteva essere macchiata da un personaggio come Guarracino, un fomentatore d’odio protagonista di condotte vergognose e antisportive. Non dimenticheremo mai le sue dichiarazioni vergognose nei post partita, come non dimenticheremo mai le tentate aggressioni ai colleghi giornalisti della penisola sorrentina, le minacce, insulti e intimidazioni ai suoi giocatori e a quelli avversari sia in partita che durante gli allenamenti, le minacce rivolte all’ex allenatore dell’Agropoli Olivieri sia in campionato che nello spareggio di Avellino, la stretta di mano negata a fine partita al presidente Cerruti, e il suo modo di provocare gli avversari portandosi le mani ai genitali incitando alla violenza.
Il passaggio da Guarracino a Maiuri è l’emblema di quanto sosteniamo da diverso tempo e sempre per il bene della piazza di Sorrento che rappresenta un patrimonio inestimabile del calcio campano e che ha vissuto e merita di partecipare in categorie superiori per storia e blasone, oltre alla bellezza del posto e alla civiltà del suo pubblico che non ha eguali. Maiuri e il suo vice Scotto raccolgono una patata bollente per gli innumerevoli danni causati da Guarracino, raccogliendo come eredità una squadra con il morale sotto ai tacchi e mortificata dai continui attacchi e insulti quotidiani che ricevevano dal loro ex tecnico capace di portare solo un clima infernale nello spogliatoio. Guarracino d’altronde è un allenatore che troverebbe la sua dimensione ideale in categorie inferiori come la prima e la seconda categoria per modi e preparazione tecnica (e siamo buoni) oltre a non saper gestire un gruppo . La serie D, ma anche l’eccellenza, sono categorie troppo grandi per Guarracino e i risultati alla fine hanno dato ragione a quanto scriviamo da tanto tempo a questa parte a differenza di alcuni scendiletti prezzolati che difendevano l’indifendibile solo per interessi di bottega o per qualche pass alle partite scrivendo articoli pilotati dallo stesso Guarracino. Sappiate, cari “colleghi” o pseudo tali, che siete complici di questa situazione attuale del Sorrento e dell’immagine sporca che Guarracino aveva dato.
La dirigenza e sopratutto la proprietà del Sorrento merita un grande plauso per quanto fatto e per aver capito, finalmente, che le nostre critiche, seppur crude e dirette, non erano infondate ma fatte solo per il bene di una piazza la quale rappresenta un fiore all’occhiello del calcio campano e che ha fatto la storia di quest’ultimo. L’ingaggio di Maiuri, un signore di altre categorie che ha persino ringraziato elegantemente Guarracino in conferenza stampa per il lavoro svolto, rappresenta un nuovo inizio per il Sorrento e sopratutto un immagine pulita e professionale che la piazza rossonera merita e vuole avere. Un portatore di valori e di principi come Maiuri è la prova inconfutabile delle distanze che la proprietà e la dirigenza costiera ha preso dal suo ex allenatore e di quanto tempo ha dovuto sopportare le manie di protagonismo di quest’ultimo. Abbiamo sempre sostenuto che il Sorrento e la città di Sorrento non meritava di essere rappresentata da un personaggio come Guarracino, e alla fine il tempo anche questa volta ci ha dato ragione inesorabilmente.
A Sorrento ci sono io, e fin quando ci sono io loro stanno fuori la porta!“, queste furono le parole di Guarracino, scandite in un dialetto stretto, nella sala stampa del Partenio di Avellino dopo lo spareggio con l’Agropoli.
Adesso alla porta è stato messo lui, proprio dal Sorrento, non dimenticasse di chiuderla per bene. Sergio Vessicchio