TURRIS, ANCHE BRACA CONTRO SANTOSUOSSO: “IO VICE SOLO SULLA CARTA”

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C’eravamo tanto amati ma forse neanche tanto, storia di un connubio nato per vincere e finito per dividere. Santosusso da una parte e Giugliano/Vitaglione dall’altra, come due pugili si sono affrontati a colpi di comunicati a mezzo stampa, parole forti, dotate della forza di un gancio. Sulla vicenda appena descritta abbiamo interpellato Errico Braca, tirato in ballo da  Giugliano, il quale gli ha conferito i gradi di “vero“ allenatore della Turris.

Mister Braca, ci sveli l’arcano, lei è stato il vice di Santosuosso o viceversa?

“Io quest’anno non avevo il patentino. La verità è che inizialmente i programmi erano diversi ma, non avendo un documento che legittimasse la mia posizione, mi è stata affiancata una figura come Santosuosso che doveva aiutarmi, come ha fatto, in questa mia prima esperienza. lo ringrazierò sempre, per quanto riguarda la definizione di primo o vice, diciamo che eravamo due primi e due secondi”.

Vincere alla prima esperienza in panchina: ci può raccontare le emozioni da lei vissute e, se è lecito saperlo, quanta voce in capitolo aveva per quanto concerne le scelte tecniche?

“Anche se sono nato a Salerno, sono metà corallino, infatti mia mamma è di Torre del Greco. Alla Turris quindi tengo particolarmente, ci ho giocato ed ora ho avuto la fortuna di allenarla e di portarla in serie D. Non mi sono mai sentito nè mai mi hanno fatto sentire un secondo. Sulle scelte ho sempre detto la mia, per intenderci: non mettevo i “cinesini“ in campo. Ho fatto sia da collante che da tramite con la società, sono stato collaboratore ed allo stesso tempo allenatore, in prima o in seconda che dir si voglia, psicologo e compagno di squadra visto che ho smesso di giocare da poco. Devo dire che non è stato per nulla facile ritrovarsi dal rettangolo verde alla panchina in pochissimo tempo, per questo ringrazio il presidente Giugliano ed i giocatori, nonché tutto lo staff tecnico. Sono orgoglioso di ciò che ho fatto e di come la piazza mi ha accettato, non potevo non fare bene”.

E’ sicuramente un argomento scomodo da affrontare, ma cosa pensa delle accuse mosse da Santosuosso al presidente Giugliano e al ds Vitaglione?

“Premetto, e ci tengo anche a sottolinearlo, che non voglio far alcun tipo di polemica, anche perché è una disputa che non mi vede coinvolto in prima persona. Ma, visto che sono nel mondo del calcio da 25 anni, voglio dire che la prassi, soprattutto nel mondo del calcio dilettantistico, è questa: pochi pagano seguendo scadenze prestabilite ed è normale “avanzare“ degli stipendi. Chiedi a tutta la rosa della Turris di quest’anno: su 24 calciatori, se 2 o 3 vantano qualche pendenza con la società, vuol dire che il problema è del singolo e non generale. Sarà brutto da dire ma è giusto squarciare questo velo di finto perbenismo: c’è chi è più favorito ed ha dei vantaggi, chi invece vive una situazione diversa. Non dipende da Tizio o Caio, sono problematiche che si possono riscontrare in qualsiasi ambito lavorativo”.

Entriamo nel dettaglio, Santosuosso ha denunciato la mancata elargizione di ben 4 mensilità, lei al riguardo cosa ha da dire? 

“Non amo fare polemiche, soprattutto su questo argomento, ma posso dire che i tifosi in primis sono a conoscenza di tutto, visto l’incontro chiarificatore avvenuto prima della gara che ci vedeva impegnati con il Gladiator. Ripeto, 1 o 4 mensilità non sono un problema, anche perché non ho sentito dire da nessuno che le retribuzioni non arriveranno. Di sicuro se c’è stato qualche errore, è da attribuire ad ambo le parti. E visto che si parla di un problema di natura prettamente economica, io non me la sento di condannare chi ha riportato l’entusiasmo a Torre del Greco”.

Lei conosce il presidente Giugliano da svariato tempo, avendolo avuto sia a Nola che ad Angri. In questi due casi le vicende societarie si andarono ad evolvere in modo particolare e non ci fu il lieto fine, a Torre del Greco devono preoccuparsi?

“Sia a Nola che ad Angri il presidente ha tenuto fede a tutti gli accordi presi. Personalmente mi fido ciecamente di Giugliano, può pagarmi anche tra 2 anni, so di che persona si tratta”.

Polemiche a parte, dopo questa stagione lei da dove ripartirà?

“Personalmente sono libero. Farò il corso per conseguire il patentino da allenatore e in tutta franchezza non so quale sarà il mio futuro. Se la Turris dovesse richiamarmi, io ne sarei entusiasta ed orgoglioso. Conoscendo bene la piazza, so a cosa andrei incontro, vista la passione e la pressione della tifoseria corallina, ma io sono tranquillo. L’importante è essere dei professionisti esemplari, poi come sempre il campo decreterà il verdetto finale”.

Da salernitano doc, ci lascia con un pensiero sul ritorno in B dei granata?

“Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Menichini, ed ora mi pongo questa domanda: cosa ha da dirgli la città di Salerno? E’ stato criticato aspramente ma si è dimostrato un vincente. Bisogna ringraziarlo a prescindere dalla sua permanenza o meno, ha riportato la Salernitana in B e questo contava. Agli almanacchi vengono consegnati i vincitori, a prescindere da come viene conseguito l’obiettivo”.

Raffaele Criscuolo

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