TURRIS, MANZI: “GUAI A SOTTOVALUTARE IL SERPENTARA, NON SARA’ AFFATTO UNA PASSEGGIATA”

Dalla brillante prova contro il Taranto, a quella decisamente più opaca di Francavilla sul Sinni, che tanto ha fatto infuriare il diesse Checco Vitaglione: il margine di vantaggio sulla zona rossa della classifica autorizza a star tranquilli, ma il prossimo impegno interno contro il Serpentara di Foglia Manzillo è di quelli da prendere con le molle. Si fa portavoce delle motivazioni del gruppo, il difensore centrale Ciro Manzi. “Il Liguori deve diventare il nostro fortino, è tra le mura amiche che dobbiamo costruire la salvezza. Dopo la sconfitta di domenica scorsa, la partita contro il Serpentara diventa ancor più importante da questo punto di vista. Guai a sottovalutare la formazione laziale. Siamo consapevoli che, indipendentemente dai numeri di classifica degli avversari, non sarà affatto una passeggiata, quindi ci stiamo preparando a dovere, perché vogliamo e dobbiamo necessariamente riprendere a marciare a pieno ritmo, specie tra le mura amiche. Quella contro il Serpentara è la classica gara in cui se vinci, non hai fatto nulla, ma se perdi, perdi tutto. Quindi, guai ad incappare in errori e cali di tensione che già in passato ci hanno condannato. Dobbiamo solo star tranquilli e fare il nostro gioco. Quando ci mettiamo mordente e determinazione, sappiamo di poter far male, perché lo abbiamo fatto, anche agli avversari più quotati. Emblematica in questo senso la sconfitta di Francavilla. L’impegno c’è stato, come sempre, ma a differenza della gara contro il Taranto, abbiamo peccato sul piano dell’intensità. Il rammarico sta nell’aver incassato il gol partita in occasione dell’unico tiro in porta subito in tutto il secondo tempo, dopo essere riusciti a mantenere inviolata la porta nel primo tempo, nel corso del quale obiettivamente gli avversari ci avevano messo in maggiore difficoltà”.

Ha all’attivo nove presenze e due reti, Ciro Manzi, pilastro della retroguardia corallina insieme a Martino Imparato. Difensore col vizio del gol, ma – singolare trend di questa prima parte del campionato – anche del cartellino giallo. Ad oggi ne ha collezionati sette. Un dato che sorprende ed indispettisce anzitutto lui. “Francamente non mi era mai capitato prima. È una tendenza che mi innervosisce parecchio, perché non rispecchia il mio modo di essere e di interpretare il calcio, e soprattutto perché io non vorrei mai saltare una sola partita. Qualche anno fa, ad esempio, alla Cavese, giocai in diffida per otto – nove partite, riuscendo a gestirmi senza nessuna difficoltà. In ogni caso, trovo parecchio opinabili almeno tre dei sette cartellini che ho rimediato. I contrasti fanno parte del gioco, ma non è affatto detto che ogni contrasto rappresenti una scorrettezza e sia perciò da sanzionare”.

Raffaella Ascione – lo Strillone