UN ABBRACCIO AGLI JUVENTINI NAPOLETANI COSTRETTI A SUBIRE L’INCVILTA’ DEI NAPOLISTI Di Giovanni Loretta

Un becero tribunale con sacchetti della spazzatura recanti offese alla Juve proprio davanti agli uffici ed alle aule in cui hanno magari dato vita ad “imparziali” e “fondati” processi farsa per fermare l’odiata Squadra basandosi praticamente sul nulla (come emerso chiaramente anche nel corso del dibattimento). Uno stadio fatiscente in cui si entra scavalcando, si espongono scritte inneggianti all’Heysel, si fanno stare boss della camorra a bordocampo, si butta pipì e si lanciano (anche dalla “civile” tribuna) bottigliette agli avversari. I “raffinati” bar, le “gradevoli” pizzerie e gli “esclusivi” locali recanti “simpatici” epiteti contro l’invidiata Vecchia Signora già contenuti nel nome dell’attività , sulle insegne e sugli scontrini. Le “accattivanti” iniziative commerciali per auspicare e festeggiare gravi infortuni di calciatori avversari. I cappi ed altre trovate “goliardiche” nei vicoli della città. I “libri” per esaltare e raccogliere questi vergognosi insulti. Le trasmissioni “sportive” in cui si definiscono malati coloro che tifano Juve. Le “educative” maestre che, facendosi notare in mezzo a tanto altro letame presente sul web, si fanno licenziare per i loro barbari post su facebook. I “pittoreschi” sputi e le “accoglienti” sassaiole ad accompagnare, con bambini su motorini senza casco che inneggiano alla morte del nemico, il pullman della Juve (su cui si è già sfiorata la tragedia negli anni scorsi). I continui demenziali strafalcioni su siti e giornali spazzatura che inventano grottesche realtà parallele (tra cui fuotigioco e rigori inesistenti forse presi dalla nostalgia di Farsopoli). l deliranti twitt partoriti reuteratamente da ossessionati pseudogiornalisti legati a quel malsano ambiente (e chiamati a testimoniare in quel processo di cui sopra da amici pseudomagistrati famosi per “piaccia o non piaccia” sonoramente smentiti dalla realtà). Le inquietanti dichiarazioni di un sindaco sceriffo che, tra le altre cose, sconsiglia ad un ex giocatore di tornare in città non perdendo occasione di farsi portavoce del degrado morale di quella tifoseria che ci tiene a rappresentare. Le tragicomiche esternazioni del presidente cinepanettonaro e dei suoi altrettanto sobri familiari. E pensare che si offendono e fanno le vittime per qualche coro della nostra Curva cantato in uno Stadium in cui i napoletani si sono sempre comunque potuti tranquillamente sedere per tifare, con sciarpe ed abbigliamento dei propri colori, in mezzo ai tifosi Juventini senza che nulla accadesse. Che dire, di fronte a tutto quello che ho elencato sopra ed a tantissime altre situazioni, mi sento di esprimere sempre più solidarietà nei confronti degli ammirevoli amici Juventini che vivono a Napoli e nei dintorni e, al contempo, sono fiero di poter cantare ” noi non siamo napoletani” (inteso come tifosi di quella squadretta che, per un motivo di decoro ed ordine pubblico, mi auguro di vedere quanto prima, come successo più volte, di nuovo in un’altra serie). Dimenticavo, ma poi, da dove nasce questa rivalità da loro vissuta in modo cosí “pacifico” e “sereno”? Dai 35 Scudetti a 2 (per non parlare di tutto il resto)? Forse si tratta solo di profonda frustrazione? Chissà. Onorato di non essere come loro (e come moltissimi altri invidiosi e meschini antijuventini) e di amare liberamente (senza limiti spaziali e soprattutto mentali e culturali) il Calcio . Fino alla fine. Sempre più orgogliosamente forza Le6gendaria Juventus.Giovanni Loretta