UNA BRUTTA ITALIA EVITA LA FIGURACCIA CON UN GOL DUBBIO DI PELLE’

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Diciamo grazie a Graziano. Graziano ti dà una mano. Serve un gol contestato, a ragione, di Graziano Pellé per piegare Malta. Un tocco fra gomito, fianco e mano per bissare l’1-0 dell’andata. Quando decise sempre lui, Pellé, allora all’esordio, allora con una rete regolare in mischia. Stavolta spinge dentro in quel modo lì, quando mancano 20’, il cross di Candreva che cancella l’incubo di uno 0-0 con i cavalieri dell’isola mediterranea. Tre punti e primo posto nel girone con sorpasso alla Croazia: messa così, un trionfo. In realtà, c’è poco da esultare: un primo tempo spento e brutto oltre ogni aspettativa, una ripresa migliore, ma in cui mettiamo insieme, oltre al gol, una traversa di Gabbiadini, un tiro di Parolo e qualche mischia in area. E rischiamo pure qualcosa sui contropiede di Effiong. Ci si poteva attendere, se non una goleada, almeno un risultato rotondo. Torniamo a casa con il secondo 1-0. Diciamo grazie a Graziano, e pure a Candreva, che cambia il match quando entra per l’infortunato Gabbiadini. In quanto a gioco e creazione di un’anima azzurra, però, è un altro passo indietro.

GLI OLÈ DI MALTA — Due flash dal primo tempo, per capire l’antifona: siamo intorno al 25’, Malta per la prima volta prova a impostare. Il centinaio di tifosi maltesi inizia ad accompagnare i passaggi con degli “olé” che risuonano chiari in un Franchi silenzioso. Viene fuori un’azione da 10-15 passaggi, probabilmente record maltese. L’altro è al 29’: il nigeriano Effiong (gran gara) parte in contropiede, punta Darmian, tira a giro e sfiora il palo lontano: a quel punto è l’occasione migliore della gara. Verrà pareggiata solo al 39’ da un’azione personale di Eder (di poco fuori): prima tiri deviati, angoli, ma pochi problemi per Hogg.
 
MOLTO NON VA — Prima e dopo, sponde di Pellè che non trovano Eder e Gabbiadini, troppo larghi, qualche numero nello stretto di Verratti, che non porta a granché, una serie di appoggi sbagliati di un Chiellini che si ostina a impostare. Il 4-3-3 scelto da Conte non va, in mezzo non si recupera palla, Pirlo ne tocca poche, gli esterni non sono quelli di “Contiana” memoria. Malta lotta, Rowen Muscat sfrutta la libertà in mezzo, Failla mena come un fabbro, Effiong prova le ripartenze: niente di che, sia chiaro, il ranking Fifa e la classifica non mentono. Però a lungo basta. La ricetta della ripresa, per Conte, è accentrare le punte, e far spingere di più i terzini, specie Darmian, che spara più di un cross pericoloso. La vera svolta arriva quando entrano due giocatori più mobili, Parolo per uno spento Bertolacci e Candreva (cambio forzato, o almeno anticipato). Così, con più movimento e più sovrapposizioni, portiamo a casa il risultato. Ma se i maltesi possono appellarsi alla moviola, per spiegare un k.o. a Firenze, non è un buon segno.
Valerio Clari

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