US AGROPOLI,TACCONE RISPONDE A CERRUTI: “L’AGROPOLI NON SI VENDE,ABBIAMO DIFFICOLTA’ A PRENDERE DEI GIOCATORI PER COLPA SUA”

La coppia scoppia.C’eravamo tanto amati,si diceva una volta.Il feeling tra Taccone e Cerruti  è terminato.Un idillio amicale molto vecchio si è frantumato sull’Agropoli. Le dichiarazioni di Cerruti(clicca qui)non hanno trovato indifferente ne insensibile l’uomo capace di sfiorare la serie A con l’Avellino società molto penalizzata dalle scelte della Figc e ancora in vita con lo stesso Taccone ancora presidente.Il campo e una traversa gli avevano scippato la serie A,la Figc gli ha scippato la possibilità di partecipazione alla serie B e la sua rivalsa la vuole trovare lontano dall’irpinia,nel Cilento,nella capitale del Cilento dove lui ha la sua seconda dimora.Le parole di Cerruti non gli hanno fatto bene,il patron ha reagito ed è un fiume in piena.Leggete:

“Preciso innanzitutto che occorre fare un distinguo quando si parla ai tifosi o alla stampa : infatti, il nuovo gruppo – del quale faccio parte anch’io -, definito cosi dall’ing. Cerruti, non lo ha né escluso, né tantomeno lo ha mai accusato di aver lasciato debiti.

Poiché non mi interesso della parte economica dell’US Agropoli 1921, che resta totalmente appannaggio dei proprietari delle quote societarie, non avrei mai potuto affermare dell’esistenza di debiti pregressi, né avrei potuto incidere sulla opportunità di escludere l’ing. Cerruti dalla compagine societaria. Mi risulta, invece, da varie riunioni fatte anche in presenza del Sindaco di Agropoli, che l’ing. Cerruti ha voluto “sua sponte” estraniarsi dalla gestione anche perché ritenuta assai dispendiosa, lasciando così tutte le problematiche economico-finanziarie alla famiglia Bisogno che dichiara falsamente di non conoscere.

Una cosa che ho però potuto constatare, nell’allestimento della squadra, è la totale mancanza di giocatori, tutti svincolati o andati via spontaneamente, a detta loro, per problemi economici non meglio identificati. Per tale motivo sono stato costretto, insieme al consulente di mercato sig. Francesco Lingenti, ad allestire “in toto” la rosa della prima squadra, con notevole dispendio di danaro e con la consapevolezza di gestire una rosa eterogenea di giocatori che non avevano alcuna conoscenza di allenamenti o di partite giocate insieme, con mancanza di affiatamento e di coesione di interscambio di movimenti, necessari per ottenere buoni risultati nelle partite ufficiali.Una ulteriore constatazione negativa e forse ancor più grave è stata riscontrata dal sottoscritto allorquando alcuni giocatori di livello superiore, da me interpellati, hanno definito la piazza di Agropoli “non gradita” per difficoltà riscontrate da loro colleghi nel ricevere quanto dovuto nella loro interezza. Debbo però precisare che queste affermazioni vanno valutate con la necessaria serenità perché nel mondo del calcio si parla e sovente si sparla senza le dovute verifiche, trattandosi di situazioni che si ritrovano in numerose realtà calcistiche anche di serie superiori.Questo solo per dovere di correttezza nei confronti dell’ing. Cerruti, dei tifosi e della stampa.

Nessuna puntualizzazione invece sulla frase riportata dall’ing. Cerruti sulla delusione ricevuta da “Taccone” e sull’atteggiamento avuto nei suoi confronti dal sottoscritto. Appare infatti puramente uno sfogo di amarezza, forse per altri motivi non imputabili al sottoscritto, in quanto è di dominio pubblico la mia vera amicizia decennale nei confronti di “Domenico”, ripetutamente esternata non solo a parole ma con profonda convinzione verso chiunque ci abbia conosciuti fuori dal mondo del calcio e nello stesso mondo calcistico, solo in maniera esemplificativa verso Presidenti, Allenatori, Direttori Sportivi, e quanto altro ancora.

Ancora nessun commento sulle dichiarazioni circa la possibilità di riprendersi l’Agropoli da parte dell’ing. Cerruti con una cordata di imprenditori. Mi risulta strano, infatti, che si possa acquistare un bene che non è in vendita e non mi risulta che la famiglia Bisogno abbia la volontà di cedere la gestione della società.

Per quanto di mia conoscenza infatti, la nuova proprietà è venuta ad Agropoli per poter aiutare una società in crisi economica – a detta dello stesso ing. Cerruti – , una città che ha ancora fame di calcio che conta e per poter investire anche in attività turistico-alberghiere. Se infatti avrà la possibilità di poter soddisfare le proprie attività extra calcistiche, non ho dubbi che vorrà continuare la gestione anche del calcio cercando di approdare a vette per il momento sconosciute a questa bellissima piazza, che meriterebbe la presenza in campionati più importanti.

Circa l’amarezza, infine, dichiarata dall’ing. Cerruti sulla dimenticanza di quanto fatto finora, mi sento di condividere completamente quanto affermato, per tutto ciò che l’ing. Cerruti ha fatto per il calcio ad Agropoli e per gli sforzi economici sostenuti in questi anni di gestione. Mi occorre però ricordare a tutti che il mondo del calcio è come una piovra : ci si dimentica sempre di quanto fatto ieri e bisogna riconquistarsi i meriti nel futuro, volta per volta, dimenticando di guardarci indietro e di lamentarci se le cose non vanno più bene.Quando il sottoscritto ha iniziato l’avventura nel mondo del calcio nel 2009, aveva ben in mente quanto ora affermato: Se vinci sei un grande uomo, un grande presidente; se perdi diventi un cretino, un morto di fame, e non vuoi cacciare i soldi e così via. Ma ero pronto a questa sfida in maniera consapevole.Questo è il mondo del calcio . Prendere o lasciare !!!!