VIBONESE, PARLA IL DG BECCARIA: “PRONTI A RICORRERE AL TAR! TIFOSI SUL PIEDE DI GUERRA”

Non si placa il malcontento ma soprattutto l’ira dei tifosi della Vibonese che, oggi 12 Settembre, ancora non sanno se la squadra giocherà in Serie D o in Serie C. Tra la Lega Calcio, il Consiglio di Garanzia del CONI e la compagine calabrese la quale reclama da ormai un mese la riammissione in Serie C, è guerra aperta. Il DG della Vibonese, Beccaria, ha rilasciato importanti dichiarazioni a Tuttolegapro le quali fanno comprendere quanto il club calabrese sia determinato a vincere la causa ricorrendo al TAR:  “Il 24 agosto abbiamo avuto una sentenza inattaccabile, con la quale la Vibonese è stata ammessa in Serie C. La sentenza era esecutiva, mi aspettavo che venissimo inseriti come il Rende tra i professionisti e, invece, la Lega Pro e la FIGC si sono rimbalzate la palla fino a presentare un ricorso contro di noi. Al momento noi ci sentiamo ancora in Serie C, ma siamo preoccupati perché chi ha fatto ricorso non è uno sprovveduto e nutre grosse possibilità di vincere. Siamo pronti però ad andare al TAR e valuteremo anche il risarcimento danni. Se l’ultimo campionato fosse stato regolare non ci saremmo trovati in queste situazioni, non avremmo perso giocatori vincolati con contratti pluriennali e avremmo già disputato le prime gare di campionato. Il problema è nato a gennaio quando il Messina ha trattenuto giocatori con la promessa di pagare gli stipendi falsando di fatto anche il mercato di riparazione. I giallorossi potevano fare come l’Akragas che, responsabilmente, si è tolta i contratti più onerosi, ottenendo la salvezza con tantissimi giovani e pagando alla fine tutti gli stipendi, ma hanno scelto una strada diversa senza riuscire a pagare i giocatori in rosa. – conclude Beccaria – So che i tifosi stanno preparando un bus per salire nella Capitale e far sentire la loro voce. Negli ultimi giorni non si è vissuto un bel clima a Vibo con tante scritte e striscioni contro le autorità calcistiche compresi Tavecchio e Gravina additati a nemici della mia terra. Sono cose che fanno male, ma che rendono l’idea del pasticcio che è stato combinato perché i nostri tifosi hanno i nervi a fiori di pelle e sono sul piede di guerra perché hanno vissuto in prima persona questa vicenda assurda”. Stefano Esposito