SERIE C, MATERA E PRO PIACENZA RADIATE: PERCHÉ NE AVETE PERMESSO L’ISCRIZIONE?

Serie C, campionato a numero dispari pur di non effettuare i ripescaggi dalla Serie D. Serie B: nessun ripescaggio, si resta a 19 squadre mancando di rispetto ad ogni regola. Questa la breve sintesi di quanto successo durante l’estate (e autunno) più scandalosi della storia del calcio italiano. La FIGC allora commissariata e con a capo Fabbricini ha commesso una serie di scorrettezze, favori e applicazioni di leggi molto discutibili pur di andare a favore dei club di Serie B, alcuni di C e penalizzando di fatto numerose squadre come Catania, Pro Vercelli, Ternana, Virtus Entella, Como, Prato, Avellino e tante altre che meritavano un destino ben diverso da quello attuale. Arrivati al mese di Febbraio continuiamo a notare le scorie del pessimo lavoro svolto dalla FIGC in estate, prima con i ricorsi al TAR delle squadre che giustamente richiedevano la Serie B a 22 squadre come da regolamento, ora con le esclusioni anticipate di Matera e Pro Piacenza che non hanno più risorse per continuare a giocare la Serie C. Ma come è possibile rifiutare (ad esempio) il ripescaggio in Serie C del Como (versata la quota di fideiussione senza però indicare l’azienda fiduciaria) e invece permettere l’iscrizione in Serie C di due squadre che già da tempo versavano in condizioni economiche molto precarie? Ricordiamo che lo scorso campionato il Matera, pur non pagando gli stipendi, si trovava in zona playoff per poi essere declassata nella pancia della classifica dal Giudice Sportivo con i punti di penalizzazione. Come è stato possibile permettere al Matera di iscriversi anche a questo campionato consapevoli del fatto che era sull’orlo del fallimento? Diversa, invece, la situazione per la Pro Piacenza che ha visto l’allontanamento di diversi soci per poi lasciare tutto nelle mani del presidente Pannella che a quanto pare è davvero rimasto senza un soldo per poi arrivare allo spiacevole episodio avvenuto domenica scorsa sul campo del Cuneo. Siamo davvero sicuri che queste squadre fossero in regola per iscriversi al campionato di Serie C? Tante squadre con situazioni economiche ben più solide non sono state ripescate, perché tutto ciò? E’ chiaro che le nostre accuse non vanno assolutamente dirette all’attuale presidente FIGC Gabriele Gravina che questa estate si è fortemente battuto affinché le regole fossero rispettate e siamo certi che la prossima estate qualcosina in più verrà fatta per evitare tutto ciò. Urgono riforme, urgono provvedimenti contro coloro che non rispettano le regole e soprattutto bisogna aiutare il calcio italiano dalla Serie C in giù che anno dopo anno è caratterizzato da un numero sempre più cospicuo di società che faticano a pagare i tesserati anche a causa delle pochissime entrate economiche. La FIGC faccia presto a riformare il calcio italiano perché le serie minori devono essere le basi più importanti per la formazione dei giovani di domani. Non è istituendo le squadre B di Serie A o imitando il calcio delle altre nazioni che si risolvono i nostri problemi. Diamoci tutti una mossa! Francesco Nettuno

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