L’Udinese riparte da Cesare Prandelli: l’ex ct della Nazionale azzurra è infatti il prescelto per la rinascita di un club che ha bisogno di un nuovo corso per evitare di rimanere impantanato nelle acque basse della lotta salvezza come accaduto in questa stagione. Toccherà proprio ad un ex ct azzurro come Prandelli districarsi tra la squadra più ricca, e con che varietà, di stranieri della nostra Serie A, al punto da dover schierare anche undici stranieri come titolari spesso e volentieri. Una tappa che sarà importante anche per il tecnico di Orzinuovi, arrivato ad un bivio della propria carriera. Dopo una carriera formidabile con le giovanili dell’Atalanta, Prandelli raccoglie la prima grande soddisfazione come tecnico dei grandi guidando l’Hellas Verona alla promozione in Serie A. Ma in prima divisione i grandi successi arrivano con Parma e Fiorentina: coi ducali vive due stagioni esaltanti, con due quinti posti nonostante i problemi societari e coi viola si consacra anche a livello internazionale. Quarto posto al primo tentativo (risultato ribaltato dallo scandalo Calciopoli), sesto al secondo, nuovamente quarto al terzo tentativo. Ottimi risultati in Europa, sia Champions che Europa League, lo fanno salire alla ribalta come uno dei migliori tecnici italiani del momento. Lascia la Fiorentina per sposare la causa dell’Italia non prima di aver raggiunto il primo posto della classifica degli allenatori più vincenti della storia viola. Come ct vive la grande cavalcata azzurra dell’Europeo 2012 di Polonia ed Ucraina, conclusasi in finale, mentre fallisce l’appuntamento col Mondiale, venendo escluso già nel girone dopo le sconfitte contro Costa Rica e Uruguay. Riparte dal Galatasay, dove ottiene però scarsi risultati salutando a giugno il club turco dopo sole 16 partite. Dura ancora meno la sua avventura al Valencia, dove conquista 1 vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte, dimettendosi dopo tre mesi per divergenze con la società. Altro esonero nell’avventura all’AL Nasr, che lascia al terzo posto del campionato dopo 12 partite, con cinque vittorie e altrettanti ko. Il suo ritorno in Italia sembrava fatto già due anni fa, quando l’accordo con la Lazio era stato anche sancito da una stretta di mano con Lotito: non abbastanza, coi biancocelesti che alla fine scelsero Bielsa, con scarsa fortuna. Ora, a meno di nuove clamorose sorprese, sarà nuovamente la Serie A il suo palcoscenico, un teatro dove raramente ha sbagliato. Simone Lorini