TORRE DEL GRECO, COLPO IN FACCIA ALL’ALLENATORE DELLA SARNESE DURANTE PARTITA DI ALLIEVI B

Registriamo l’ennesimo caso vergognoso di violenza nel calcio, questa volta ancor più grave perché avvenuto durante il corso di una partita della categoria Allievi B. E’ accaduto tutto ieri pomeriggio durante il corso della gara tra Turris e Sarnese dove un momento di tensione in campo ha costretto l’arbitro ad espellere due calciatori, questo ha generato ulteriori malumori sugli spalti dove erano presenti pochi spettatori (e soprattutto padri e madri di calciatori). L’apice della vergogna si è verificato nei minuti successivi quando l’allenatore della Sarnese ha ricevuto un colpo al viso. Nonostante l’accaduto, l’arbitro ha deciso di proseguire il match che si è poi concluso in parità. Da sottolineare la solita inciviltà di alcuni spettatori presenti, ancor più grave il fatto che alcuni di questi erano padri di calciatori i quali si sono arrampicati sulle barriere per tentare l’invasione di campo per fortuna scongiurata. L’allenatore della Sarnese Mauro Cavallo ha rilasciato ai colleghi di Campania Football le seguenti dichiarazioni: “Io e miei ragazzi abbiamo passato una brutta giornata ieri in campo. Una normale partita di calcio stava per trasformarsi in qualcosa di più grave. C’era stato un episodio di forte tensione in campo tra i calciatori delle squadre, come spesso avviene (purtroppo, ndr) e noi dirigenti siamo subito intervenuti per placare gli animi. In tribuna alcuni spettatori si sono fatti coinvolgere ed invece di aiutare a stemperare la tensione, hanno cominciato ad inveire e a provare ad entrare in campo. I dirigenti di entrambe le squadre hanno provato a far desistere questi individui e un nostro dirigente è stato colpito al volto. Personalmente per tutelare l’incolumità dei miei ragazzi ho chiamato i carabinieri, che ci hanno consigliato di portare a termine la gara per evitare il peggio. Le forze dell’ordine hanno raggiunto il campo a fine gara e ci hanno scortato alle auto. Il calcio deve essere divertimento, quando sfocia in violenza non è più sport”. Antonio Lucibello