BISCEGLIE, CANONICO SPOSTA IL TITOLO A BARI “CANCELLANDO” I NERAZZURRI

Questo pomeriggio l’AS Bari è cessato di esistere dopo gli inutili tentativi degli imprenditori Napoli e Radrizzani di risollevare le sorti del club. Negli ultimi giorni molte testate pugliesi avevano riportato la notizia secondo cui il presidente del Bisceglie Nicola Canonico avrebbe avuto intenzione di spostare il titolo dei nerazzurri nella città di Bari. Molte sono state le proteste soprattutto sui social dove i tifosi biscegliesi, seppur solidali con i baresi, giustamente sono impalliditi dinanzi ad un simile scenario. Eppure poco fa attraverso Antenna Sud il presidente Nicola Canonico ha dichiarato di aver trasferito il titolo del Bisceglie nella città di Bari e di aver sostituito i colori nerazzurri con quelli biancorossi mettendo la parola fine al calcio biscegliese:

“Sono tifoso del Bari dall’età di 6 anni, mi piange il cuore per come sia finita. Dalle 16 e 30 il mio telefono è diventato bollente. Ho ricevuto chiamate e messaggi da tanti tifosi. Mi hanno chiesto di fare qualcosa per la nostra squadra del cuore. Stasera alle 20 ho fatto un atto di cambio di sede, che ho chiamato As Bari 2018. E’ un cambio di ragione sociale. La sede è a Bari in via Martiri D’Otranto 78/AeB e abbiamo anche cambiato i colori sociali mettendo il bianco e il rosso”.

“Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore. Siamo fiduciosi visto che c’è già il caso del Bassano con il Vicenza. Sono convinto che gli imprenditori baresi mi saranno vicini. A Bisceglie ho affrontato tutto da solo e per appena un punto non abbiamo partecipato ai playoff”.

Il trasferimento del titolo sarebbe dovuto ai mancati lavori dell’amministrazione comunale allo stadio “Ventura” di Bisceglie che avrebbero dunque spinto il patron Canonico al trasferimento a Bari. In pochissimo tempo il presidente Canonico ha cancellato una storia gloriosa e la recente promozione in Serie C che a Bisceglie mancava da ben 15 anni. Una fine ingloriosa e immeritata per i tifosi del Bisceglie che per il momento si ritrovano senza una squadra di calcio. Francesco Nettuno