A BOLOGNA LA MIGLIORE JUVENTUS DELLA STAGIONE 0-3

 Bologna-Juventus 0-3 (0-2)
Bologna (4-3-3): Mirante, Mbaye, Gonzalez, Helander, Masina, Poli, Pulgar, Donsah (19′ st Falletti), Verdi, Destro (8′ st Petkovic), Okwonkwo (25′ st Krejci). (1 Da Costa, 34 Ravaglia, 6 De Maio, 20 Maietta, 4 Krafth, 35 Torosidis, 12 Crisetig, 2 Nagy, 8 Taider). All.: Donadoni.


Juventus (4-3-3): Szczesny, De Sciglio, Benatia, Barzagli, Alex Sandro, Matuidi, Pjanic (41′ st Marchisio), Khedira, Douglas Costa (25′ st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic (30′ st Dybala 6). (16 Pinsoglio, 35 Loria, 24 Rugani, 27 Sturaro, 22 Asamoah, 30 Bentancur, 20 Pjaca). All.: Allegri.
Arbitro:

Banti di Livorno.
Reti: nel pt 26′ Pjanic, 36′ Mandzukic,  nel st 19′ Matuidi.
Angoli: 7-3 per la Juventus.
Recupero: 0 e 4.
Ammoniti: Higuain, Masina, Mbaye, Petkovic per gioco scorretto.
Var: 0
Spettatori: 29.270 (di cui 13.620 abbonati), per un incasso di 864.643 euro (di cui 164.687 euro di rateo abbonati).

La miglior Juventus della stagione, la più minacciosa Juventus della stagione: eccola qua. Con il secco, e molto significativo, 3-0 di Bologna i bianconeri hanno risposto al Napoli e scavalcato l’Inter ma, soprattutto, hanno spedito un segnale al campionato. Ci sono voluti tre mesi, però adesso questa squadra somiglia finalmente a quella che ha vinto gli ultimi sei scudetti, che in Italia ha imposto una tirannia inattaccabile ma che finora s’era vista soltanto a sprazzi, lasciando sempre qualcosa di irrisolto. Ma a Bologna no, a Bologna ha dominato dal primo all’ultimo senza avere mai bisogno di Dybala. Che accadrà quando anche l’argentino si riallineerà ai compagni? Nell’attesa ci ha pensato Pjanic, di gran lunga il migliore. Ma di rilievo è stata anche la prestazione di un outsider come De Sciglio.

La Juve ha giocato come raramente quest’anno ha fatto, per lo meno a livello di intensità e determinazione. Il Bologna ha cercato di metterla alle corde, l’ha sfidata senza riverenza, a testa alta, provando ad aggredirla fin dall’altra area e affidando a Verdi (che si è smarrito troppo presto, però) e Donsah (autore del primo tiro in porta al 25′ dopo una bella percussione centrale partita dalla linea di centrocampo) le proprie velleità, ma i bianconeri non si sono né sorpresi né infastiditi, hanno accettato la sfida sul piano più proletario (cioè la corsa e la forza) ma poi l’hanno indirizzata con le loro doti migliori, quelle che il Bologna non ha: battere una punizione in un certo modo, spostare la palla di cinquanta metri con precisione millimetrica, affondare il dribbling con regolarità, attaccare finanche con otto giocatori. La Juve ha semplicemente imposto la sua superiorità, anche se per sbloccare il risultato è servito il contributo di Mirante, beffato dalla punizione che Pjanic ha battuto dallo spigolo sinistro dell’area di rigore piazzandola sull’incrocio più vicino, che il portiere ha protetto male e sul quale è arrivato in ritardo, rinvigorendo le molte perplessità che i tifosi bolognesi hanno sul suo rendimento recente.

Il gol di Pjanic, in ogni caso, non è stato sorprendente perché la Juve, pur senza creare soverchi pericoli, ha sempre avuto in pugno la situazione: passare in vantaggio è stata conseguenza logica così come l’approdo al raddoppio, che è anche stato il momento più altamente spettacolare del pomeriggio perché il lancio profondo di Pjanic per Mandzukic è stato sontuoso così come lo stop di petto del croato per liberarsi di Mbaye e il tiro incrociato di sinistro per stecchire Mirante. La Juve non ha concesso nulla, neanche un centimetro e nemmeno a risultato acquisito, neppure dopo la rete bianconera di Blaise Matuidi (che l’aveva “chiamata” in settimana: “L’unica cosa che mi manca è il gol”), realizzata con una volée di sinistro da quindici metri in seguito a una respinta di testa di Helander. Nel frattempo Donadoni era passato al 4-2-3-1 inserendo Falletti, ma è stato un cambiamento irrilevante, così come tutto sommato irrilevante è stato l’ingresso di Dybala al posto dello zoppicante Mandzukic (taglio al polpaccio): la Joya triste ha ricevuto l’ovazione dai suoi tifosi e ha sfiorato il 4-0, ma la partita era già ampiamente stata risolta senza di lui.

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