AGNELLI IL TAR NIENTE SOSPENSIVA GLI AVVOCATI CHIEDONO SENTENZA IMMEDIATA
Agnelli aveva chiesto in prima istanza la sospensiva dei 24 mesi di inibizione, ma i suoi avvocati si sono accordati con quelli di Federcalcio e Coni per andare direttamente a una rapida discussione nel merito della vicenda e in particolare per arrivare a una valutazione circa la compatibilità dell’ordinamento di giustizia sportiva italiana con la normativa Ue, il vero nodo cruciale della questione.
CHE VUOL DIRE ANDARE NEL MERITO
Ma che cosa vuol dire “andare nel merito”? È presto detto: in buona sostanza è una mossa per abbreviare i tempi, evitando più procedimenti – l’eventuale sospensiva dell’inibizione, poi l’ulteriore valutazione del merito e l’eventuale partenza dell’inibizione da quel momento – e andando subito al nocciolo della questione, cioè proprio il merito, la compatibilità della giustizia sportiva con quella ordinaria. In concreto è un dire non perdiamo tempo, arriviamo alla decisione velocemente, che si dica qual è la pena più congrua in questa situazione andando a fondo del vero problema.
IL TAR E LA SOSPENSIVA, COSA SI ASPETTAVA
Il Tar del Lazio era chiamato ad esprimersi sulla richiesta di sospensiva per i due anni di inibizione comminati ad Andrea Agnelli per quanto riguarda il filone processuale delle plusvalenze Juve. La giustizia amministrativa poteva intervenire non solo per quanto riguardava un possibile risarcimento, ma anche nella sostanza stessa della sanzione stabilita dalla giustizia sportiva. Ed è questo verdetto che l’ex numero uno del club bianconero avrebbe potuto aspettare prima di decidere se fare ricorso o meno rispetto agli ulteriori sedici mesi comminati nel procedimento stipendi.
AGNELLI, LA CONDANNA PER IL CASO STIPENDI
Nella giornata di ieri l’ex presidente della Juventus è stato condannato ad altri 16 mesi di inibizione e 60.000 euro di multa per quanto riguarda il caso stipendi. Il procuratore Figc inizialmente aveva chiesto 20 mesi per Agnelli, ultimo imputato rimasto dell’udienza sul procedimento in questione considerando i patteggiamenti con multe dello scorso 30 maggio degli altri dirigenti inizialmente deferiti.