AGROPOLI, IL CASO SANTANIELLO E I CONTRASTI TRA CERRUTI E MAGNA

Michele Tarallo, ex attaccante dell’Agropoli sa qualcosa del caso Santaniello?

Il caso Santaniello rappresenta l’emblema della gestione Magna nell’Agropoli. Per chi non lo sapesse, per colpa di una vertenza fatta da Santaniello, l’Agropoli ha avuto un altro punto di penalizzazione e il Presidente dell’Agropoli deferito per 6 mesi. Santaniello non ha mai giocato nell’Agropoli, non ha mai fatto un minuto nell’Agropoli, mentre ci sono testimonianze raccolte dalla FIGC (Mario Valiante) che dicono il contrario. Gli autori di tali testimonianze devono solo vergognarsi, hanno testimoniato qualcosa che non rappresenta il vero davanti ad un organo della FIGC e per questo motivo la società ha avuto quest’ennesima vertenza. Questi depositari si conoscono tutti, sono persone ben note e sono tra quelli di cui noi contestavamo la presenza. Quando gridavamo ai quattro venti che le cose nell’Agropoli non andavano per il verso giusto, venivamo tacciati di essere contro l’Agropoli, di macchinare sull’Agropoli e di non volere il bene dell’Agropoli, anche quello rappresentava il falso. A più riprese il braccio armato di coloro che hanno testimoniato, attraverso Facebook e non solo, lanciava nei nostri confronti accuse pesanti, false e gratuite alle quali abbiamo sempre risposto a tono. Ora questo Santaniello, molto amico di Tarallo, ha vinto una vertenza, sappiamo tutti per quale motivo si trova tesserato con l’Agropoli e sappiamo tutti che non ha mai giocato un minuto e che non si è mai allenato un minuto. Non ricordiamo nemmeno di una presentazione alla stampa o di una passeggiata in piazza, o una dichiarazione su qualche giornale. Praticamente, qui non si è mai visto. Sarebbe il caso di soprassedere e di rinunciare a questi soldi, magari consigliato da Tarallo, suo amico stretto. Al di la di questa vicenda molto imbarazzante e decisamente da dimenticare emergono i risvolti di una gestione perdente e fallimentare portata avanti da Magna e soltanto vidimata da Cerruti che non poteva fare altro e infatti ora le due posizioni sono nettamente contrastanti, i due non si conciliano più e sono decisamente in forte contrasto fra loro. Sono stati 6 anni durante i quali ne abbiamo viste e denunciate di cotte e di crude, la retrocessione di quest’anno è l’emblema di tutto. Magna è fuori discussione come uomo e come persona, è un galantuomo, non smetteremo mai di dirlo, ci ha rimesso tempo, salute e e soldi nell’Agropoli e per questo va molto rispettato e ringraziato, ma è decisamente scadente come dirigente e il caso Santaniello la dice lunga. Tra Magna e Nicola Volpe non sappiamo chi dei due ha fatto più danni all’Agropoli, è l’ora che si debbano fare da parte. Il caso Lupo è uno dei tanti, costretto ad andare via additando su di lui la macchina del fango e autore della salvezza della MadrePietra Daunia, il caso Melis, trattato come una bestia e allontanato dalla squadra perchè infortunato, ne potremo dire tantissime, ci vorrebbe un’enciclopedia. Il caso Ronca, il caso Capozzi e chi più ne ha più ne metta. Ora però basta, devono lasciare l’Agropoli, devono dare la possibilità a Cerruti che li ha inchiodati alle loro responsabilità di continuare. Magna ha accentrato troppo su di se e fino a quando Cerruti ha avuto disponibilità economiche è riuscito a salvare la squadra fallendo però gli obiettivi di vertice, quest’anno che Cerruti si è fatto da parte, ci ha rimesso soldi e categoria facendo praticamente un macello. Il sistema Santaniello è l’emblema di 6 anni, a nostro avviso, catastrofici nonostante la vittoria del campionato di Eccellenza 2011/12. Ora si volti pagina, o che si riparta dall’Eccellenza o che si venga ripescati, ma Magna e Volpe ora tolgano il disturbo. Sergio Vessicchio