AGROPOLI ORA IL TEMPO E’ SCADUTO: TUTTI SUL BANCO DEGLI IMPUTATI!

E’ finito il tempo delle chiacchiere e delle promesse, il tempo delle illusioni e delle finte rassicurazioni, è finito il tempo dei bonus e del continuo ottimismo. Per troppo tempo abbiamo fatto finta di non vedere, finta di non sentire, accettato e mandato giù il rospo per il bene degli equilibri di una squadra che pian piano, calcisticamente parlando, sta morendo e incamminandosi verso una mesta retrocessione il tutto nell’indifferenza più totale e assordante di un ambiente oramai depresso e inerme di fronte a tanta approssimazione e mediocrità sia dirigenziale che tecnica. Siamo stufi di dover ogni volta insabbiare, coprire, o fiancheggiare chi sta distruggendo una realtà importante del calcio campano come l’US Agropoli una delle squadre storiche del calcio campano, una matricola blasonata MAI FALLITA perla dell’intero cilento. Siamo stanchi di constatare tanta approssimazione dirigenziale con dirigenti mai presenti agli allenamenti settimanali ma solo in occasione dei match casalinghi. Come siamo indignati che tutto passi attraverso  Nicola Volpe il quale fa  il bello e il cattivo tempo con la pelle dell’Agropoli e che gli allenatori, vedi l’ultimo, vengano presi non per meriti calcistici o competenze tecniche ma solo per vicinato d’ombrellone. Ma ora TUTTI dovranno assumersi le loro responsabilità perchè non ammetteremo più che giochiate sulla pelle dell’Agropoli e con la fede dei tifosi. Già i tifosi, gli appelli fatti anche attraverso le nostre testate non sono serviti a nulla, la disaffezione e le scarse presenze allo stadio sono il frutto della presenza e dell’approssimazione di determinati personaggi deleteri all’interno dell’US Agropoli che da anni gravitano all’interno della società. Zavorre che l’Agropoli si porta appresso da anni e che in maniera masochista continua a reggere nei suoi ranghi. Ma la gente non è stupida, e i tifosi questo l’hanno capito da tempo. Ma le responsabilità di questa situazione drammatica in cui versa l’Agropoli sono anche di chi scende in campo la domenica e di chi sulla panchina da quando è arrivato ha totalizzato in totale la misera cifra di 2 punti in classifica non dando la “famosa” scossa che serviva in una situazione già di per se disperata. Ma il pesce puzza dalla testa e i danni partono da lontano con alcuni calciatori presuntuosi e poco professionali  o come chi nonostante fosse del posto  si permette il lusso di essere indisponente e irritante, oltre che poco professionale, verso società e compagni il tutto con l’appoggio di chi presente al campo permette tutto ciò per rapporti e amicizie di vicinato. Oppure dovremmo parlare del fatto che non essendoci dirigenza adeguata è costretto a sostituirsi a provvvedimenti dirigenziali e controllare l’intero gruppo. Altra porcata è rappresentata infatti proprio nell’allontanamento dell’unico regista di centrocampo Juliano che a questa squadra servirebbe come il pane e che invece arrangia giocando con 3 mediocri incontristi in mezzo al campo. L’allontanamento di Juliano ha delle responsabilità anche nella guida tecnica che invece di imporsi e tutelare anche la propria posizione avendo a disposizione una freccia in più nell’arco si è lasciato accomodare pur di tornare ad allenare dopo un lungo periodo ai box. Sorianiello di fatto ha numerose troppe responsabilità e il disastro tattico di domenica contro il Potenza con l’esclusione di Capozzoli è solo la goccia che ha fatto traboccare e rompere in mille pezzi il vaso. Andare in guerra disarmati è la prova dell’inadeguatezza del tecnico napoletano oltre alla dimostrazione che la scelta ricaduta su di lui si è dimostrata fallimentare e a pagarne le spese è solo l’US Agropoli. Ma sul banco degli imputati finiscono tutti, società, giocatori e allenatore, e da ora in poi non tollereremo più passi falsi sia dentro che fuori dal campo, ognuno si assuma le proprie responsabilità perchè il tempo è scaduto e con la pelle dell’Agropoli non si scherza. Non ammetteremo mai che si giochi su 96 anni di storia, mettetevelo bene in testa. Sergio Vessicchio

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