AKRAGAS BESTIA NERA DELL’AGROPOLI I DELFINI NELLE MANI DI RIGOLI

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L’Akragas è la bestia nera dell’Agropoli. In due anni o meglio in  14 mesi le due squadre si sono incontrate per ben quattro  volte e altrettante ha vinto la squadra siciliana due volte ad Agropoli e due volte all’ombra dei templi dove parlò storicamente Giovanni Paolo II il 9 maggio del 1993,una in campionato e un’altra ai play off. Per cui la vigilia per gli agropolesi è piena di scaramanzia anche se a guidare i delfini c’è Rigoli l’anno scorso proprio ad Agrigento dove ha sfiorato la vittoria del campionato in serie d dopo averla conquistata in eccellenza.L’Agropoli si gioca tanto ma non ha  nulla da perdere,l’Akragas ha 4 punti di vantaggio sui delfini in questa prima di ritorno e vincendo forse elimina i cilentani dalla corsa al primato anche se Rigoli ha tuonato che qualsiasi risultato viene fuori non decide un bel niente.Certo dopo la vittoria roboante di Noto e lo stentato pareggio interno con il Rende da parte dell’Akragas il quadro muta notevolmente. Nonostante i siciliani siano ad oggi la squadra più forte del campionato con un organico che ben figurerebbe anche in lega pro non riesce a giocare bene,la squadra quando è chiamata a fare la partita stenta sempre e di certo nonostante il primato l’Akragas giocava molto meglio senza Feola in panchina. L’ex allenatore del Savoia è più un gestore e l’anno scorso la costante e perenne contestazione rivelava la mancanza di un progetto tattico dei bianchi che vinsero perchè erano nettamente la squadra più forte del campionato. All’inizio della stagione l’Agropoli era più forte dei siciliani mentre oggi di sicuro le parti sono invertite perchè la campagna rafforzamento ha portato a Feola giocatori molto interessanti. L’Agropoli è più debole forse nella rosa ma più forte perchè ora è squadra con tutti i ruoli coperti da due giocatori e un allenatore che ha un progetto tecnico tattico credibile amato nella città come ad Agrigento non molto amato nell’entourage organizzativo perchè ha imposto un modo di lavorare che piace molto a Magna e Cerruti e che non soddisfa chi invece nell’Agropoli ci sta per gestire talune situazioni.Insomma Rigoli ha dato spessore e vigore al progetto di Cerruti e Magna e Matteo Canali ha messo in pratica l’idea cerrutiana nella gestione del club. Per cui oggi l’Agropoli rappresenta un modello da imitare e prendere ad esempio in grado nel tempo di conseguire i risultati prefissati. Un poker di personaggi simili è foriero di grandi soddisfazioni ma devono dare continuità al loro investimento non in termini economici ma di organizzazione.Le professionalità che ha oggi l’Agropoli sono di primo piano. Anche la scelta  del capitano Tarallo è un investimento sull’immagine visto che come professionista è esemplare e rappresenta per la società una facciata elegante e signorile come vogliono Cerruti e Magna.Rigoli e Canali hanno intuito cosa vuole la società e piano piano stanno dando forma alla creatura immaginata dal vertice societario.E’ giusto ricordare anche il sacrificio di Riccardo Ronca grandissimo professionista oggi in serie A. Il tutto però è arrivato dopo anni di battaglie e attraverso notevoli battute di arresto,  la presenza di Agata ad esempio al quale la società non seppe dare un indirizzo e faceva quello che voleva o i capricci di giovani under che non hanno saputo apprezzare quanto questa società gli metteva a disposizione o di allenatori che credevano di essere i Bearzot ma non erano altro che delle figure poco consone al progetto se si fa eccezione di Delli Santi troppo frettolosamente scaricato e forse qualche pentimento per questo c’è stato.Ma anche attraverso campagne acquisti e cessioni sbagliate,ma tutto è servito. La società ha avuto una maturazione e oggi raccoglie i frutti,il caso Alleruzzo lo dimostra.Il giocatore  si sta avviando sulla stessa strada di Agata ma la società è intervenuta già due volte energicamente  e anche qualche tifoso ha aperto gli occhi perchè questo potrebbe distrarre la serenità di un gruppo e un ambiente che si sta giocando il campionato.Non a caso Alleruzzo ha creato problemi all’ambiente prima della gara più importante della stagione.La società è molto adirata per questo.Rigoli è attento come un colonnello ed ha in mano la situazione,ha mandato a curare Alleruzzo presso un suo uomo di fiducia per cercare di recuperare il giocatore che se supera la pubalgia ormai cronica,cosa difficile,potrebbe tornargli utile.Oggi la società è molto attenta,sta facendo le prove generali per il grande salto di qualità(dilettanti/professionisti)e non lascia nulla al caso.La partita di Agrigento è una tappa,ne un punto di partenza ne di arrivo.Ma la qualità che la società dell’Agropoli ha raggiunto è al top.Il risultato di domani forse nell’immediato potrebbe essere fondamentale ma di sicuro per le prospettive è molto relativo.Oggi l’Agropoli ha una forza che nel recente passato non ha avuto,la compattezza societaria,dirigenziale,tecnica e ambientale per cui la squadra che va in campo è supportata da un entourage di prestigio e di valore e il blasone dell’Agropoli è aumentato di giri ,Rigoli ha creato un gruppo granitico capace di conseguire il traguardo prefissato,un campionato di avanguardia .Quello chiede la società,la città e quei tifosi che alzando il loro vessillo azzurro con il viso del compianto Carmine Palluotto saranno presenti anche nella splendida e storica Agrigento dove grideranno a nome di tutta la città,compresi i cittadini sparsi in tutto il mondo, l’orgoglio di essere agropolesi.Agrigento non può e non deve essere una meta,ma solo una tappa della storia importante e secolare come quella dell’Agropoli. E su queste basi l’Agropoli mette palla a centro consapevole del fatto di potersela giocare ad armi pari e con la carezza di chi questa squadra la ama da sempre e dal profondo del cuore.Sergio Vessicchio 

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