ALLEGRI E DONNARUMMA NON BASTANO A FERMARE LA JUVE, PJANIC SEMPRE PIU’ BIDONE

Il rigore concesso alla Juve all’ultimo minuto, giusto e ineccepibile è l’estrema condizione in cui Allegri ha portato la Juventus. Ha sbagliato ancora formazione, ha gettato nella mischia una squadra disordinata tatticamente e nel secondo tempo distratta. Le numerose occasioni da gol hanno testimoniato la validità dei singoli bianconeri. Fuori per squalifica Cuadrado il tecnico livornese ha rinunciato a Mandzukic per un problema all’ultimo momento, non ha fatto giocare Alex Sandro e Marchisio puntando in tutta la gara su un Pjanic demotivato, svogliato, senza stimoli, con evidenti lacune tecniche. Non lo ha mai messo in discussione durante la partita e nella ripresa la Juventus è stata sovrastata a centrocampo. Solo la grande stagione di Khedira sta salvando un centrocampo dove chiunque va in superiorità numerica. Arrivare al 97′ sul punteggio di 1-1 contro una squadra che sta quasi venti punti dietro è una colpa imperdonabile dell’allenatore che già ad Udine aveva presentato una squadra demotivata, senza stimoli e nella morsa degli avversari. A questo punto della stagione nonostante un vantaggio apparentemente importante, per la mancanza di certezze, gli juventini hanno ancora paura di perdere lo scudetto. E con le scelte capestro di questo inadeguato allenatore anche il turno di Coppa dei Campioni contro il Porto, nonostante il rassicurante 0-2 dell’andata, rimane in bilico. Questo è un allenatore che deve andar via dalla Juve, è scarso, incapace, irritante nelle scelte. Sergio Vessicchio