ANALISI SUI CAMPIONATI DI JUVENTUS, ROMA E NAPOLI di Enrico D’Auria

Domenica sera è calato il sipario sul campionato di calcio serie A stagione 2016/2017. A vincere il tricolore è per la sesta volta consecutiva la Juventus con un distacco minimo rispetto alle scorse stagioni: +4 dalla seconda e +5 dal Napoli, paragone elaborato rispetto alla stagione 2014/2015, quando disputò la finale di Champions league a Berlino contro il Barcellona,i bianconeri si piazzarono a +7 dalla seconda e + 8 dalla terza. C’è da dire che la vecchia signora ha un organico di alto livello partendo dalla difesa con Buffon ed il tridente BBC che grazie alla loro esperienza, bravura e carisma hanno fatto la differenza, per non parlare poi dell’attacco composto dal giovane talento, Dybala, la fisicità e grinta di Mandzukic e Higuain che l’anno precedente fece cose straordinarie con la maglia del Napoli diventando il migliore dei marcatori della serie A (36 gol). Grazie anche ai suoi gol, la Juve sta sognando di poter incorniciare una stagione fantastica in termini di titoli, Coppa italia,Scudetto e la ghiotta opportunità di riscattare la finale persa due anni fà giocando contro il Real Madrid guidato da Zinèdine Zidane. La Roma all’ultima giornata riesce con sofferenza a ottenere i 3 punti contro il Genoa i quali permettono ai capitolini di piazzarsi secondi e qualificarsi alla fase a gironi di Champions League. Purtroppo i tifosi italiani hanno dovuto anche dire addio al capitano della Roma, Francesco Totti, un simbolo per la città, definito “l’ottavo Re di Roma” . Dopo Roberto Baggio, Paolo Maldini, Alessandro Del Piero, Javier Zanetti ed ora anche Totti, va via l’ultimo pezzo della nostra infanzia e adolescenza. Ad oggi giocatori come loro sono rari a trovarli, in quanto l’amore per la maglia è un sentimento sempre più raro, mentre certi procuratori sono il cancro di questo calcio moderno e i giocatori fanno le scelte in base al denaro. Con l’addio di Totti possiamo sancire il definitivo passaggio di consegna al calcio moderno in Italia, dove a comandare sono le pay-tv. E’ improponibile che dalla prossima stagione si giocherà un match di sabato alle ore 15, domenica alle 12:30 (già in atto da più di tre anni ma rimane un orario ridicolo) e pian piano stanno scomparendo le partite alle ore 15 che per ora ne saranno solo 3. Il battaglione di Sarri (Napoli) si piazza al terzo posto anche se avrebbe meritato qualcosa in più, per lo meno il secondo posto, purtroppo l’anno prossimo dovranno fare i play-off di champions league che non saranno semplici. I precedenti anni i club italiani hanno trovato difficoltà non riuscendo a passare il turno. Il Napoli ha battuto record su record: numero di punti 83, 115 gol totali media impressionate mettendosi al livello dei grandi club europei, 94 gol in campionato, 48 punti nel girone di ritorno meglio della Juventus campione d’italia, 13 vittorie in trasferta, 50 gol in trasferta, 6 vittorie consecutive in trasferta, prima volta 2 vittorie a Milano e 2 a Roma, miglior differenza reti (+55) ecc. Un Napoli da record ma senza il lieto fine anche se le basi ci sono per rendere il sogno scudetto realtà nei prossimi anni. Il presidente ADL sembra proprio sicuro che l’anno prossimo il Napoli possa mettere le mani sul tricolore, ma serve da parte sua compiere quel sacrificio economico che non si vede dai tempi del Napoli, gestione Reja, visto che il presidente con la cessione di Lavezzi, Cavani e Higuain è riuscito a fare acquisti non di altissimo livello puntando sulle giovani promesse: Milik, Rog, Leandrinho. Il presidente dovrebbe blindare i pilastri ed i giovani di talento che hanno in rosa, e prendere un portiere giovane e promettente, come ad esempio Meret o Cragno che possa crescere con la supervisione dell’esperto Reina oppure prendere uno come Perin. Serivirà un terzino che possa sostituire Maggio e un vice Callejon. Rispetto agli altri anni, se il Napoli dovesse blindare i giocatori che in rosa farà pochissimo mercato. Tutto sta in De Laurentiis, questa rosa ha margini di miglioramento e il comandante Sarri lo sa, l’importante è che il Presidente eviti le sue continue “uscite” fuori luogo con la stampa ed evitare situazioni che possono spaccare lo spogliatoio. Il gruppo è saldo ed è pro-Sarri. ADL l’anno prossimo il lieto fine s’adda fare! Enrico D’Auria