ANTONIO CONTE SI SCUSA DOPO IL GESTACCIO E AMMETTE DI NON ESSERE EDUCATO

“Chiedo scusa. Ho reagito nel modo sbagliato a una provocazione. Mi dispiace, ne farò tesoro. Non cerco attenuanti, avrei dovuto reagire diversamente. Noi siamo dei modelli educativi”: lo dice il tecnico dell’Inter, Antonio Conte, sugli accadimenti allo Juventus Stadium. “La verità l’hanno vista e sentita tutti ma la mia reazione è stata sbagliata”, ha aggiunto.

Nel frattempo si è mossa la Procura della Federcalcio. E’ stata la prima a voler fare chiarezza sulla lite, con scambio di gestacci ed insulti, tra il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ed il tecnico dell’Inter, Antonio Conte, che ha animato la serata di martedì scorso all’Allianz Stadium di Torino. Il capo dell’ufficio, Giuseppe Chinè, ha avviato un’inchiesta “relativa ai comportamenti di dirigenti e tesserati bianconeri e nerazzurri durante ed al termine della gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia. A riguardo è stato convocato il quarto uomo, Daniele Chiffi”. Proprio l’intervento di quest’ultimo, a caldo, era stato invocato da Conte dicendo: “Penso abbia visto quello che è successo per tutta la partita”. Non ha invece preso alcuna decisione il giudice sportivo in quanto negli atti a sua disposizione, compreso il referto dell’arbitro, non c’era alcuna segnalazione dell’acceso diverbio. Nessun provvedimento anche nei confronti dei dirigenti Fabio Paratici e Gabriele Oriali, coinvolti a loro volta. Una vicenda sulla quale Conte non ha voglia di scherzare, tanto da rifiutare il Tapiro d’oro che ‘Striscia la Notizia’ voleva consegnargli. Bonucci ha riconosciuto che si è trattato di un “episodio spiacevole”, ma ha esortato tutti ad “enfatizzare meno”. “Agnelli e Marotta in assemblea oggi erano tranquilli, senza nessuna tensione – ha raccontato uscendo dall’Assemblea di Lega Urbano Cairo – Sono cose che succedono per l’adrenalina del campo”.

 

La parola passa alla Procura Figc. Bisognerà ora accertare se gli episodi sono stati valutati nella relazione degli ispettori: in quel caso la Procura potrebbe acquisire i video necessari a ricostruire gli scambi incriminati, sfuggiti al direttore di gara, ma comunque udibili a causa dell’assenza di pubblico. Scopo dell’istruttoria accertare eventuali violazioni dell’articolo 39 del Codice di Giustizia Sportiva, che disciplina la condotta gravemente antisportiva, o eventualmente il 4, sui principi di lealtà, correttezza e probità. Diametralmente opposta la ricostruzione dei fatti. Secondo il versante interista Conte sarebbe stato pesantemente insultato (‘coglione, pagliaccio’) nel corso di tutto il primo tempo. Il dito medio del tecnico verso la tribuna, catturato dalle immagini televisive al momento del rientro negli spogliatoi, sarebbe stata quindi una reazione alle offese. Per la Juventus, invece, sarebbe l’allenatore nerazzurro ad aver acceso la miccia con il suo gesto.