APPROVATO IL BILANCIO DEL MILAN,LA FININVEST RIPIANA IL ROSSO
L’assemblea dei soci del Milan ha approvato a maggioranza il bilancio 2015 con perdite per 89,3 milioni di euro che saranno ripianate dall’azionista di maggioranza Fininvest. Dopo aver duramente criticato i vertici, i piccoli azionisti hanno avanzato una proposta alternativa a quella di Fininvest per la nomina del consiglio di amministrazione, candidando fra gli altri ex calciatori del Milan come Rivera, Maldini, Albertini, Boban e Seedorf. “E’ la prima volta che succede in 30 anni”, ha constatato l’ad Adriano Galliani, prima che fosse messa ai voti e approvata a maggioranza la proposta di Fininvest per la conferma dei consiglieri Adriano Galliani, Barbara Berlusconi, Paolo Berlusconi, Leonardo Brivio, Pasquale Cannatelli, Leonardo Cantamessa e Giancarlo Foscale. Il cda ora ha due membri in meno rispetto all’anno scorso perché Antonio Marchesi e Alfonso Cefaliello hanno assunto altri incarichi.L’assemblea dei soci del Milan è ripresa dopo oltre un’ora e mezza di interruzione, durante la quale i due ad, Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, si sono riuniti in un ufficio per elaborare le risposte dalle domande particolarmente critiche e ai dubbi sollevati dai piccoli azionisti del club, a proposito sia dell’area sportiva sia dell’area commerciale. Alla ripresa dei lavori, Galliani si è presentato davanti agli azionisti per leggere le risposte.L’assemblea degli azionisti è chiamata ad approvare il bilancio consolidato del club al 31 dicembre 2015, chiuso con perdite per 89,3 milioni di euro, in linea con quello precedente. Dure critiche da parte dei piccoli azionisti del Milan contro la gestione sportiva e commerciale del club sono andate in scena durante l’assemblea dei soci che, per la prima volta, è stata sospesa dall’ad Adriano Galliani, unico dei due membri del cda presenti, per confrontarsi con l’altro ad, responsabile del settore commerciale, Barbara Berlusconi (che invece non ha partecipato alla prima parte della riunione), prima di rispondere alle domande degli intervenuti. I piccoli soci, che detengono lo 0,04% dell’azionariato, sono stati protagonisti di una serie di interventi durata circa mezz’ora in cui, fra l’altro, hanno sostenuto che la colpa dei risultati negativi degli ultimi anni non è degli allenatori ma di Galliani e del presidente Silvio Berlusconi, sollevato dubbi sul costo del contenzioso con Fiera Milano, su quello dei tesserati, sui benefici di Casa Milan e sulla mancata trasparenza nel bilancio dei costi di mediazione degli agenti Fifa, anche comparando il bilancio rossonero con quelli di altre squadre, in particolare la Juventus, ma anche Napoli e Manchester United.