IRRATI E’ IN MALAFEDE DEVE ESSERE CACCIATO E ARRESTATO COME LA PENNA E PASQUA. IL MANOVRATORE DOV’E’, CHI E’?

Il suo arbitraggio scientifico a favore dell’Inter (mancata espulsione a Lautaro in due circostanze, il rigore all’Inter dato e fatto ripetere, la mancata concessione di almeno un rigore alla Juventus rivisto anche al var) determina l’evidente malafede del direttore di gara. Un internazionale non può fare quegli errori se non volutamente. Quindi come La Penna e Pasqua i quali contro la Juventus sbagliarono vistosamente e in serie non si potevano commettere quegli errori e alla fine vennero pizzicati con le mani nella marmellata a rubare sui rimborsi spesa e cacciati dall’aia settore arbitrale. Irrati è un internazionale, è anomalo che diriga la partita di ieri sera in quel modo. E come Pasqua e La Penna erano stati condizionati ad arbitrare contro la Juventus quindi gente abituata ad imbrogliare come si è visto facessero sui rimborsi così Irrati fa acqua da qualche parte. Bisognerebbe capire dove e come e chi ha ordinato il massacro di ieri sera. Sulla malafede di Irrati non ci sono dubbi bisogna solo riuscire a sapere chi ha ordinato un arbitraggio del genere. Chi è il mandante dell’operazione che ingloba 5 determinati errori in tre mesi a favore dell’Inter. Supercoppa contro la Juventus, Inter-Venezia, Inter-Empoli(coppa italia) Atalanta-Inter, Torino-Inter, Juventus-Inter mettendoci dentro l’errore di Serra in Milan-Spezia e in Milan Udinese. Quindi la nostra idea sicuramente esatta riguarda la malafede dell’arbitro Irrati, non ha arbitrato ha deciso il risultato. E questo è molto grave. Irrati poi è aiutato dal silenzio dei media i quali a loro volta hanno fatto silenzio su tutto quanto è successo. Per quello che ha fatto non c’è bisogno di processi ne di interrogatori, Irrati va arrestato e deve dire ci c’è dietro questo disegno pro Inter. E’ tutto falsato.

Il calcio di rigore chiesto dalla Juventus (e non assegnato) per il contatto tra Bastoni e Zakaria.

Due mancate espulsioni a Lautaro c’era stato a inizio partita.

ll contatto tra Bastoni e Zakaria è uno degli episodi da moviola che hanno infiammato Juventus–Inter. Capita nel secondo tempo ed è una patata bollente che passa di mano in mano, dall’arbitro Irrati al Var. Lascia ai bianconeri la rabbia per un calcio di rigore non concesso (che avrebbe permesso di acciuffare il pareggio), ai tifosi dell’Allianz Stadium il sospetto che sia accaduto ancora una volta qualcosa di strano (“sapete solo rubare”, urlano contro i nerazzurri).

Prima il penalty assegnato (e ripetuto) con il Var alla formazione di Simone Inzaghi poi il check in cabina di regia per l’intervento del difensore sul centrocampista svizzero che alimenta dubbi e una domanda in particolare: possibile che gli ufficiali di gara non avessero immagini sufficienti, nitide per quella che in gergo viene definita “valutazione geografica”? Possibile non ci fosse il frame giusto per chiarire postura ed esatta posizione dei calciatori in quel frangente?

Cosa è successo. Lasciate stare dove si trova il pallone, nemmeno lasciatevi ingannare dal tocco dello stinco di Bastoni sul polpaccio di Zakaria (che pure è determinante). In realtà il dettaglio che a molti è sfuggito e, alla luce di come sono andate le cose, sembra che nemmeno al Var avessero elementi sufficienti per suffragarlo, è quando inizia effettivamente il disturbo del difensore sull’avversario, quando (e dove) c’è l’impatto. Inizia tutto quando la coscia sinistra del centrale interista lambisce quella destra, la dinamica e lo sviluppo dell’azione porteranno poi al contatto tra stinco e polpaccio. Rigore netto lo vedeva anche un cieco. Quindi c’è una regia occulta dietro l’arbitraggio di Irrati e dei suoi colleghi i quali stanno tenendo in vita l’Inter forse per gli 800 milioni di passivo altrimenti non si spiega. Ci sarà di certo un associazione a delinquere per mantenere in vita l’Inter. Sergio Vessicchio