BROZOVIC NELLA CAMERA IPERBARICA SPAVENTA I TIFOSI, STA BENE MA E’ DOPING PERCHE’ NESSUNO INTERVIENE
In Italia però i processi che aumentano artificialmente la massa eritrocitarica sono considerati “doping ematico” e quindi proibiti secondo quanto previsto nella legge 376 del 2000 e nel DM del 30/12/2002: pertanto l’uso della camera ipobarica è vietato per gli sportivi.
A livello internazionale però non c’è questo divieto assoluto. Infatti la WADA (World Antidoping Agency) lascia le singole nazioni libere di interpretare e applicare il punto B art. M1 del suo codice in cui si dice: «sono vietate tutte le pratiche che aumentino artificialmente il trasporto e la disponibilità di ossigeno». Di fatto in quasi tutto il mondo la camera ipobarica non è vietata (ad esempio in Spagna e Svizzera) e addirittura il Research Institute for Sport and Exercise Sciences (UK) consiglia la camera ipobarica agli atleti.
Il centrocampista dell’Inter come Icardi, Lukaku e Bebe Vio posta una foto su Instagram mentre si sottopone alla pratica di recupero post allenamento comune ormai a molti atleti. Una moda (anche pericolosa) che fa discutere.

Una foto postata su Instagram da Marcelo Brozovic ha spaventato i tifosi dell’Inter, già pronti per il derby di sabato 5 febbraio (ore 18) contro il Milan: si tratta di un’immagine che lo ritrae nella camera iperbarica con una mascherina e la didascalia «Recovery» («recupero»). Di per sé, niente di sconvolgente: la pratica è ormai comune, da tempo, presso tantissimi atleti, non solo calciatori. Il fatto è che, come accadde per Mauro Icardi nel febbraio 2021, in piena pandemia certe immagini mettono in allarme. Anche in quel caso l’ex compagno di Brozovic all’Inter (oggi al Psg) aveva pubblicato una proprio foto su un lettino con la maschera per l’ossigeno, e in tanti lo avevano criticato per la sua mancanza di tatto in un periodo tanto complicato per tutti. In realtà, proprio come per Brozovic, quella di Icardi era soltanto una normale pratica post allenamento per il recupero totale a livello cardio-respiratorio.
Brozovic e Icardi non sono gli unici sportivi che si sottopongono a questa pratica. Nel marzo 2021 anche Bebe Vio, fuoriclasse paralimpica della scherma, aveva postato su Instagram una sua foto con una maschera per l’ossigeno sul viso, ambientata all’interno di un buffo igloo con finestrini/oblò tipo aereo. Anche lei era nella tenda iperbarica, struttura che originariamente nasce per un utilizzo ospedaliero per salvare la vita ai sub che manifestano episodi di embolia per una decompressione troppo rapida.
Una camera iperbarica da 80mila euro ce l’aveva addirittura in casa a Milano Romelu Lukaku, che nel febbraio 2020 l’aveva mostrata su Instagram: prima o dopo una partita o un allenamento tiratissimo, il belga, allora all’Inter, «investiva» sul suo corpo chiudendosi per qualche decina di minuti in una camera iperbarica che aveva acquistato all’estero e si era fatto montare nel suo appartamento milanese. Si trattava di una «iperbarica monoposto», una sorta di modello in scala delle camere di decompressione: cilindri di metallo o resina (in alcuni casi addirittura gonfiabili) in cui chi non soffre di claustrofobia si infila chiudendosi dentro e azionando un meccanismo di pompaggio dell’ossigeno tramite un grosso compressore esterno. Le pressioni sono inferiori a quelle delle camere ospedaliere (con riduzione del pericolo di combustione), i meccanismi di sicurezza prevedono uscite di emergenza azionabili rapidamente (visibili nelle foto postate da Lukaku) e allarmi telefonici (opzionali) verso l’esterno.