BUFERA SU SIBILIA DOPO I PROVVEDIMENTI E LA SUA RIFORMA E’ SOLO SPAZZATURA

Quando è iniziato questo maledetto periodo di pandemia del CoronaVirus nel mondo del calcio l’unico che parlava di poter ripartire e finire i campionati in 40 giorni era il Presidente della LND Cosimo Sibilia. Erano i primi giorni di Marzo. Sono passati circa 70 giorni, si parla di ripartire in tutti i settori della società civile e anche il calcio si prepara. A giugno si riparte con le partite, ma con una sola eccezione. Indovinate chi? La Lega Nazionale Dilettanti di Cosimo Sibilia, che dopo aver preso “schiaffoni” fuori casa (Governo, Coni, ecc..) e in casa sua (la rivolta dei comitati del nord decisi a bloccare tutto quando Sibilia parlava di riprendere a giocare), nella riunione del Consiglio Nazionale della LND svoltosi ieri 22 Maggio ha restituito non “schiaffoni” ma veri e propri cazzotti in faccia. Il problema che gli “schiaffoni” li ha presi all’esterno e i cazzotti li ha dati ai suoi figli, decretando la retrocessione di ben 36 squadre di Serie D nei campionati di Eccellenza. Una decisione che dopo un momento di incredulità generale sta facendo montare una rivolta generale in tutta Italia nel mondo del calcio dilettantistico. “Abbiamo agito con la massima accortezza” ha detto Sibilia alla fine del Consiglio LND. Meno male che ha usato la massima accortezza, figuratevi se non l’avesse usata. Lo stesso Sibilia ripete che il provvedimento è stato raggiunto all’unanimità; ma tutti sanno che non è vero perché sia i componenti del Dipartimento Interregionale sia i presidenti dei Comitati Regionali non volevano questa soluzione perché saranno coloro che avranno ripercussioni sui loro territori.

Sibilia voleva lo stesso provvedimento per tutti i Comitati Regionali per non trovarsi una “guerra” in casa che ormai, sulla spinta dei Comitati del Nord e di alcuni del Centro sta investendo in pieno Sibilia. Ma i presidenti hanno ottenuto il contentino; chiederanno al Consiglio Federale della FIGC la “delega ai Comitati Regionali per stabilire le dinamiche di promozioni e retrocessioni nella serie inferiore”. In pratica potrebbero succedere due cose: 1) il Consiglio Federale autorizza i Comitati Regionali a decidere autonomamente e quindi la linea nazionale di Sibilia viene sconfessata nei vari Comitati Regionali e ci sarebbe una vera e propria “guerra” interna alla LND; 2) Il Consiglio Federale respinge la proposta di delega e i Comitati Regionali devono far retrocedere le squadre di Eccellenza, Promozione, Prima Categoria, etc. La guerra interna alla Lnd sarebbe ancora più furiosa ma il buon Sibilia direbbe “non è stata colpa mia, lo ha deciso il Consiglio Federale”. Ma caro Sibilia la maggioranza relativa in Consiglio Federale che ogni tanto vai sbandierando, la tieni o non la tieni? Ora Sibilia spera di salvarsi con una riforma dei campionati fatta su misura per le sue mire personali all’interno della FIGC. La proposta sarebbe di fare la Serie A a 20 squadre, la Serie B con due gironi di 20 squadre, eliminare la Lega Pro, tre gironi di Serie D Elite da 20 squadre e il Campionato Nazionale Dilettanti con 9 gironi da 18 squadre. In pratica con questa riforma andrebbe ad eliminare la Lega Pro di Ghirelli e la Serie D Elite entra nell’orbita LND con Sibilia che può “ripescare” quante più squadre possibili e aumentare la sua quota azionaria in FIGC. Questo ovviamente nei piani futuri di Sibilia, aspirante presidente della FIGC. Al momento resta la realtà dei fatti: 36 città d’Italia cancellate dalla Serie D senza aver giocato e il rischio che almeno un centinaio di Società di Eccellenza in tutta Italia potrebbero perdere la categoria.

E meno male che Sibilia dice che “Abbiamo agito con la massima accortezza” e che “ Ritengo sia stato fatto un lavoro scrupoloso, confortato dall’unanimità del voto in Consiglio Direttivo e guidato dal principio del merito sportivo, al quale la LND si è sempre attenuta”. Noi la pensiamo diversamente e riteniamo che non ci sia nessun demerito sportivo quando mancavano tante giornate alla fine del campionato e nella maggior parte dei casi le squadre devono subire una retrocessione ingiusta. Sibilia ragiona con un solo obiettivo, mantenere la sua posizione e possibilmente scalare la vetta della FIGC, anche a costo di calpestare le tante Società di Dilettanti che anche grazie a questa decisione non iscriveranno le squadre ai campionati. Qual fiducia può nutrire un Presidente di una squadra di calcio nei confronti dei loro vertici quando pur di arrivare all’obiettivo personale è disposto a sacrificare i suoi iscritti? Ad oggi quali sono i soldi che sono arrivati ai Dilettanti? Nelle tasche dei tanti presidenti di tutta Italia al momento non è arrivato nulla. Nelle tasche dei tanti Dirigenti Federali in questi mesi di Lockdown invece sembra che qualche soldino sia continuato ad arrivare. Ma di questo passo, oltre alla crisi economica che sta dilagando, coloro che dovrebbero investire in questo calcio dilettantistico scapperanno sicuramente. E coloro che sono ai vertici del calcio dilettantistico saranno i veri responsabili di questa “ecatombe” calcistica.Sergio Vessicchio