CALCIO,INVECE DI LITIGARE TUTELATE I DILETTANTI di Guglielmo Stendardo

Oltre ventimila morti, un paese economicamente in ginocchio, un virus imprevedibile, ma si continua a polemizzare pensando soltanto ai propri interessi e al proprio potere.
Bisognerebbe invece affrontare seriamente le cause della scomparsa nel nulla di oltre 150 Società negli ultimi 15 anni e il fallimento gestionale ante virus con un buco di 2,5 miliardi per la Serie A, analizzando le criticità ma progettando le soluzioni per un futuro diverso.
Invece, tutti contro tutti.
Il dramma coronavirus sta mettendo a nudo tutto e tutti.
Il rischio di contenziosi sulla riduzione degli stipendi e sui prolungamenti dei contratti oltre la scadenza naturale del ‪30 giugno‬ c’è: come sempre, però, c’ è l’arbitrato della FIFA che è determinante per garantire il rispetto delle regole. Però ci auguriamo, soprattutto in un momento come questo che prevalga la responsabilità tra le parti e che si arrivi agli accordi tra i club e i giocatori.
Intanto la UEFA sta studiando le soluzioni possibili per portare a completamento le coppe europee, ‪il 29 agosto‬ potrebbe esserci l’atto conclusivo della Champions League.
Mai come in questo momento, Occorre mediazione e dialogo tra FIFA, Uefa, Federazioni, Leghe, ECA e FIFPRO.
Le priorità restano la salute e la sicurezza, la luce verde devono darla i responsabili sanitari e il governo.
Purtroppo nelle ultime ore assistiamo ai soliti personalismi, alla scarsa pacatezza messa in campo da alcuni protagonisti del mondo del calcio, mentre occorre umiltà di pensiero, di giudizio e di atteggiamenti.
L’obiettivo da perseguire dovrebbe essere l’interesse collettivo, guai a separarci tra fautori della ripresa senza condizioni e paladini dello stop assoluto. In questo momento più che soldi, il calcio dovrebbe chiedere riforme strutturali.
A partire innanzitutto dal mondo della Serie C (che potrebbe subire delle perdite da 20 a 84 milioni di euro qualora il campionato non dovesse ripartire)e dai dilettanti che vivono sull’isola dell’abbandono:
-12.350 società,
-66.025 squadre,
-564.473 partite ufficiali,

-1.045.565 tesserati (il 64% impegnati nel settore giovanile e scolastico).
Non sono eroi, non sono idoli delle folle ma sono uomini, sono realtà prive di diritti e di tutele.
E chi si occupa di loro?
Chi si batte perché i loro diritti vengano tutelati?
Forse l’errore e’ anche da parte dei media che trascurano un settore che rappresenta la base sulla quale costruire il futuro del football.
L’ auspicio è che la serie A e la serie B comprendano che non c’ e’ calcio se non ci sono anche i ragazzi del settore giovanile e scolastico, non c’è passione vera se non si guarda anche al cosiddetto “ calcio minore”, ai dilettanti e al calcio femminile.
Professionisti della vita sociale.Guglielmo Stendardo