CARO DIRETTORE VESSICCHIO ANCORA TI SCANDALIZZI SULLE PORCHERIE DELL’INTER? E’ UNA VITA CHE FANNO IMBROGLI

 

 

Sono stupito che il nostro direttore Sergio Vessicchio  si scandalizzi ancora oggi su tutto ciò che gira, è girato e girerà intorno al mondo Inter. Come si vede e da sempre la stampa meneghina è di una faziosità che definire schifosa è quasi un complimento, Inter e Milan vengono coccolati, difesi in tutte le circostanze anche di fronte a episodi dove sono indifendibili. L’ Inter poi gode da sempre di una corsia preferenziale. Sinceramente non ho visto l’episodio della partita con il Venezia perché questi li guardo solo contro la Juve altrimenti vomito, ma dalle reazioni che ho letto dei veneziani e delle persone obbiettive pare ci fosse una bella gomitata del croato per cui il gioco andava fermato e il pareggio non ci sarebbe stato, magari più avanti o magari no, con i forse i se e i ma non si va da nessuna parte perché “se” mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata un tram. La mia sorpresa è che qualcuno ancora si stupisca dei fatti che riguardano questa società, non da oggi ma da sempre. Questi sono marci dentro e fino al collo però è sempre e solo la Juve che ruba, basta sentire le battute dei vari personaggi televisivi partendo da quella sottospecie di conduttore che è Bonolis e seguito a ruota da tanti cazzoni come lui che ironizzano sulla nostra serie b e su tutto ciò che ne è seguito, ma oggi continuano, mica mollano. Ci vuole un becco tipo quello dei pellicani per fare dell’ironia da bar di paese sulla Juve  e difendere questa società oggi orgogliosamente cinese che come si dice in gergo ne ha combinate peggio di “Bertoldo”. Già ai tempi del padre di  Massimo Moratti, il cavalier Angelo Moratti, capostipite di una importante famiglia di petrolieri, se ne dicevano di tutti i colori, ma sembravano più pettegolezzi da osteria che non verità, io stesso sfottevo volentieri un mio amico interista sulle malefatte del loro presidente. Per chi è troppo giovane ricordo che Angelo Moratti fu il presidente dell’Inter dei tempi di Helenio Herrera, quella che fu definita la”grande Inter” perché sotto la sua presidenza vinse due coppe dei campioni. Già allora  si commentavano vari episodi scandalosi che avvenivano in campo tipo rigori ridicoli a favore o negati di clamorosi agli avversari, tutto avveniva sempre a senso unico, erano fatti che rasentavano il comico talmente erano eclatanti.

 

 

 

 

 

Quando ho lavorato per più di un anno per la Juve all’inizio degli anni ’70 per il disco LP “Cara Juve”, oltre a conoscere molto bene il presidente Boniperti e il suo staff dirigenziale con contatti quasi quotidiani, ebbi anche la fortuna di incontrare spesso Italo Allodi che era entrato a far parte della società come General Manager. Lui era stato negli anni precedenti all’Inter di Angelo Moratti, proprio nel periodo dei grandi successi internazionali. Ebbene, mi raccontò delle cose in riferimento a quel periodo che purtroppo, essendo lui deceduto nel ’99 e non potendo sostenermi ed eventualmente confermare, non posso scrivere per non incorrere in querele senza testimoni, avrei Alberto Refrigeri ma è troppo anziano per coinvolgerlo, ma sono cose che hanno dell’incredibile. Ma tutto ciò che ruota intorno a questi ha dell’incredibile ma ne escono sempre impuniti, vedi i passaporti falsi che è una storia paradossale, come lo è lo scudetto di cartone, ma qui è.una storia solo e unicamente di dignità perché bisogna avere proprio un animo marcio per appiccicarsi uno scudetto simile. L’unica voce sinceramente critica fu quella di Mentana, interista doc ma per quella situazione molto obbiettivo. Ci sarebbe da scrivere non un libro ma un’enciclopedia su questi che danno dei ladri  a noi quando con il solo episodio di Recoba hanno falsato 11 campionati e nessuno ha fatto una piega, hanno quella spocchia tipica dei depositari di tutte le verità, basta guardarli in faccia e anche senza saperlo capisci che sono interisti. Stiamo certi che in ogni occasione in cui si trovano in difficoltà nei nostri confronti sono prontissimi a ricordare che Pjanic andava espulso e il famoso rigore di Juliano su Ronaldo. Francamente ho nessuna voglia di elencare tutte le loro porcherie, dovrei stare  fino a notte fonda. Una cosa però voglio ricordarla perché per tutti noi è stata una goduria infinita: lo scudetto di maggio a Udine. Incancellabile l’immagine di Materazzi a Roma versi i giocatori della Lazio ” Ma perché vi impegnate così, ma fateci vincere….” Ho perso anche troppo tempo per questi marcioni, buona partita per stasera, occhio all’arbitraggio e sempre forza Juve.  Danilo Girardi

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