CARO NARDELLA TI SCRIVO: CARNEVALE È PASSATO, PUOI SCENDERE DAL CARRO DELL’IPOCRISIA

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Abbiamo letto con stupore su diversi siti di   formazione come il sindaco di Firenze Dario Nardella abbia deciso di scrivere al collega sindaco di Braga per stigmatizzare alcuni episodi di violenza avvenuti tra tifosi del Braga e della Fiorentina nella partita di andata di Conference League invitando tutti a mantenere la calma nel rispetto del Fair play e dei sani principi dello sport. Dopo questa notizia invitiamo ufficialmente il sindaco Nardella a togliersi la maschera perché carnevale è passato e non può continuare a farci ridere. Il famigerato sindaco Nardella meriterebbe un carro di carnevale solo per lui, come successo al sottoscritto in quel di Agropoli, solo che se quello dedicatomi era allegorico e ricco di ironia, il suo avrebbe rappresentato sicuramente quello dell’ipocrisia, dell’incoerenza e soprattutto del razzismo che pregna le vie della città che amministra (male). Nardella, che si è sentito in obbligo di scrivere al sindaco di Braga, deve spiegarci però perché non ha fatto lo stesso al sindaco di Napoli Manfredi quando in occasione di Fiorentina-Napoli un intero stadio inneggiava ad uno sterminio di massa invocando l’eruzione del Vesuvio, oppure inneggiava cori beceri contro i meridionali e soprattutto verso un santo come San Gennaro istituzione storica e religiosa di una città, senza dimenticare il tentativo di aggressione al tecnico del Napoli Spalletti da parte di un suo cittadino. Perché Nardella, in barba alle sue origini meridionali (nativo di Torre del Greco) rinnegandole di fatto, non ha mai preso posizione contro uno scempio così grave ed evidente dei suoi concittadini? Noi più e più volte gli abbiamo servito degli assist per uscire fuori in maniera nobile a favore di una giusta causa lottando contro il razzismo, ma il buon Nardella badava più a spostare il mirino sulla penna che vi scrive mettendo Vessicchio alla gogna dei suoi cittadini razzisti.

 

Si sa anche la storia insegna che la plebe preferì Barabba, per cui non ci stupiamo e non ci stupiremo mai dei comportamenti di un sindaco rinnegato che prima di guardare altrove dovrebbe pensare a civilizzare la propria città che amministra e i propri cittadini ed elettori. Perché caro sindaco Nardella dovete sapere che la lista è lunga, ma ci atterremo solo agli ultimi episodi di cui sono stati (sempre)protagonisti i cittadini di Firenze, quei cittadini verso i quali lei non ha mai preso le distanze o scritto una lettera. Ricordo un aggressione fisica ad un tifoso dell’Inter in occasione di Fiorentina-Inter di questa stagione con gente che utilizzava certe espressioni come “buttalo di sotto”, oppure ricordo i cori razzisti verso un ragazzo serbo di nome Vlahovic apostrofato da uno stadio intero con il termine zingaro per una partita intera nel pieno di una guerra cruenta e sanguinosa che avveniva e avviene tutt’ora in Ucraina dove tanta povera gente emigrava scappando da un inferno proprio come fecero ai tempi i concittadini di Vlahovic, come non dimenticheremo mai l’inneggiare ai morti della strage dell’Heysel e il clima di violenza che si respira in quello stadio dove lei sindaco Nardella ha avuto anche il coraggio di incontrarsi per parlarne con Abodi presentando un progetto invece di chiuderlo e civilizzarlo per le famiglie e le persone per bene. Ma d’altronde carissimo sindaco Nardella noi non ci meravigliamo di nulla, lei è quello che invece di condannare il gesto dei suoi concittadini che durante Fiorentina-Napoli apostrofarono e minacciarono un BAMBINO e ripeto un BAMBINO intimandogli di togliersi di dosso la maglia dei partenopei, sì della sua terra natìa caro Nardella che indegnamente rinnega nei comportamenti e nei fatti, ha pensato bene di scrivere al sottoscritto, a Vessicchio, pur di dare della carne in pasto ai suoi cittadini, ai suoi elettori, che le hanno permesso di diventare sindaco e amministrare una città piena di problemi a partire dal razzismo becero che regna sovrano tra le mura fiorentine fino ad un fiume inquinato come l’Arno. Si sa nascondere la polvere sotto il tappeto è più facile, è un lavoro comodo da fare per lei e la sua giunta fallimentare sindaco Nardella, ma l’incoerenza e soprattutto l’ipocrisia non ce la facciamo passare sotto il naso e anche questa volta siamo costretti a sbattergliela in faccia per onore della verità, quella cruda che fa male. Allora caro sindaco Nardella le consiglio, in tema di carnevale, di scendere da quel suo carro di ipocrisia nonostante lei è degno rappresentante, e di incominciare ad impegnarsi per civilizzare la città che rappresenta e a lottare  contro il razzismo anche a costo di perdere qualche voto e qualche consenso tra i suoi elettori. Ne trarrebbe vantaggio in termini di crescita personale e professionale, ma soprattutto riuscirebbe a non strapparci più qualche risata con i suoi interventi, anche perché qui al sud nonostante lei faccia di tutto per prendere le distanze dalla sua terra natìa, le c.d. “chiacchiere” le facciamo a carnevale, a differenza sua che le fa, diversamente, durante tutto l’anno. Sergio Vessicchio

 

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