Dopo 12 anni la Juventus e’ in semifinale di Champions League. A Monaco, nel ritorno dei quarti, i bianconeri impattano 0-0 dopo l’1-0 dell’andata dello Stadium otto giorni fa. I monegaschi hanno fatto la partita ma Buffon non è mai stato impegnato seriamente.

In semifinale anche il Real Madrid che ha battuto l’Atletico Madrid 1-0 nel ritorno dei quarti. La rete del messicano Javier “Chicharito” Hernandez (servito da Cristiano Ronaldo) a due minuti dalla fine ha sbloccato una partita equilibrata quando ormai i supplementari sembravano inevitabili, visto lo 0-0 dell’andata. L’Atletico ha giocato l’ultimo quarto d’ora in 10 a causa dell’espulsione di Arda Turan per doppia ammonizione. Venerdì i sorteggi delle semifinali: per bianconeri imbarazzo della scelta tra Bayern Monaco, Barcellona eReal Madrid.

Allegri “In semifinale eviterei i tedeschi” – “Oggi sbagliato molto, ma era importante il risultato”. Massimiliano Allegri ha raggiunto le semifinali di Champions League dopo la battaglia del Luis II e spiega serenamente che “la gara doveva andare così. Giocare contro il Monaco non è semplice perchè loro ti fanno giocare male. Però l’importante era riuscire ad andare in semifinale – spiega il tecnico toscano a Sky – nonostante una partita non brillantissima. Comunque stasera sono molto contento, anche perchè siamo siamo arrivati a questa partita con Tevez che non stava bene e fino a due ore prima della partita non sapevo se farlo giocare e lo stesso vale per Vidal”. “Ora pensiamo a fare questi benedetti sei punti in campionato (per vincere matematicamente lo scudetto, ndr) e poi ci concentreremo per queste semifinali di Champions che la Juve non raggiungeva da 12 anni”. Senza nessun traguardo precluso in partenza, aggiunge: “Prepareremo la partita con la convinzione di andare in finale. Saranno partite diverse, con squadre di livello diverso rispetto a quelle incontrate finora, ma con più possibilità di giocare che per noi può essere un vantaggio”. Il ‘parterre de roi’ offre davvero poche chance di scelta: “Se proprio dovessi evitarne una dico i tedeschi, il Real spero di incontrarlo in finale, quindi rimane solo il Barcellona”.

Buffon: “Abbiamo fatto qualcosa di importante” – “Volevamo a tutti i costi passare il turno, l’occasione era ghiotta, abbiamo fatto qualcosa di importante”: sintetizza così il passaggio alle semifinali di Champions, il capitano della Juventus, Gigi Buffon. “Oggi – spiega a Canale5 al termine del match – c’era molta più tensione rispetto a Dortmund anche perche’ l’ostacolo era più difficile e il margine più esiguo. Sapevamo che ogni errore l’avremmo pagato e forse questa tensione ci ha un po tagliato le gambe”. “Rispetto a 12 anni fa – aggiunge poi Buffon a Sky – è diverso. Siamo partiti a fari spenti e probabilmente nessuno di noi si aspettava un traguardo del genere ma ce lo siamo meritato”. Una battuta anche sul sorteggio: “Visto il parterre, non c’è nemmeno curiosità di vederlo – dice con una battuta – magari ci fosse stata una mina vagante come noi forse s’, ma in questo caso…”.

Marotta, scelta Allegri impopolare ma vincente  – “Ricordo lo scorso 15 luglio, quando entrando a Vinovo la macchina dove ci trovavamo io, il presidente Agnelli e Allegri fu presa a calci”. Beppe Marotta, direttore generale della Juventus, ai microfoni di Sky ha difeso la scelta di Massimiliano Allegri, ad inizio stagione contestata dai tifosi per i suoi precedenti alla guida del Milan. “La nostra forza è stata quella di fare una scelta non del tutto popolare – ha aggiunto il dirigente bianconero – Però ritengo che abbiamo creato i presupposti per gestire al meglio la stagione. Oggi era importante ottenere il risultato e nelle prossime partite cercheremo di vincere e convincere” ha detto Marotta a proposito dell’approdo in semifinale di Champions dopo il sofferto 0-0 con i francesi del Monaco. Venerdì i sorteggi: “Il Bayern? Con loro abbiamo un conticino aperto, ma è troppo forte. Ce la giochiamo fino in fondo con tre corazzate (le altre sono Barcellona e Real Madrid, ndr), ma bisogna essere chiari: siamo i quarti, c’è un divario, tecnico e di fatturato, però chissà… se c’è un pizzico di fortuna. Mai dire mai”.

LA PARTITA – Allegri e la Juventus possono ancora sognare: grazie allo 0-0 di Montecarlo sono tra le prime quattro d’Europa. Per cosa si è visto nel Principato, qualche gradino i bianconeri lo devono ancora salire per sperare di fare lo sgambetto alle grandi. Il Monaco ha fatto penare per quasi tutta la partita la Juve, costretta a difendersi e, anche se di Buffon parate ne ha fatte poche, i bianconeri sono stati sempre pressione. L’uscita di pugno di Buffon, nel finale, quasi al vertice dell’area di rigore, ha scacciato l’ultima paura. L’occasione migliore, tuttavia, l’hanno avuta proprio i bianconeri: al 90′ una punizione di Pirlo ha scheggiato l’incrocio dei pali; era un tiro fuori della portata di Subasic. Sarebbe stata una beffa per il Monaco, recriminando ancora, questa volta per un intervento da sospetto rigore su Kondogbia.

I monegaschi escono a testa altissima dopo una stagione di Champions da ricordare, sotto gli occhi del principe Alberto, di Deschamps e Trezeguet. Gli è mancato davvero solo il gol. La Juve invece entra nelle ‘final four’ e vede crescere il suo fatturato stagionale europeo che ora schizza verso i 100 milioni di euro.  

Comunque vada a finire, un’annata coi fiocchi, anche se l’appetito vuol mangiando ed i bianconeri saranno ora animati dalla voglia di fare lo sgambetto alle grandi. La Juve ha dovuto stringere i denti, costretta a restare molto indietro e nei primi 45′ è riuscita a sbucare dalle parti di Subasic solo grazie alle palle recuperate da Tevez e Morata pressando i difensori. Non è andata meglio nei secondi 45′, punizione di Pirlo a parte, anche se l’ingresso di Pereyra per un Vidal partito alla grande poi caduto in confusione e di Llorente bravo a tenere la palla ha fatto salire la sqaudra di Allegri verso la porta avversaria.

Nello stadio ‘Louis’ II i tifosi monegaschi avevano invitato i biancorossi di Jardim ad un’altra impresa: “Ecrivez l’historie” (scrivete la storia). Il Monaco ci ha provato, orchestrato da un lucidissimo Moutinho. D’altronde, che fosse tutt’altro che una passerella nel Principato lo si è capito dopo 45″, quando Chiellini, scivolato ancora una volta, ha schiaffeggiato la palla con la mano per fermare l’avversario. Giallo e primo fremito per i tifosi bianconeri assiepati nella curva degli ospiti.

Ammonito Chiellini

Altro brivido l’ha fatto sentire Bernardo Silva: slalom fra quattro giocatori, salvataggio, non senza rischio, di Barzagli in angolo. Il bello dovevo ancora venire: Geoffrey Kondogbia, stessa annata di Pogba ed un talento molto simile ma non ancora del tutto espresso, dopo avere già provato due volte il gol, si è incuneato in area, stretto in sandwich da Chiellini ed Evra, ed è caduto a terra: per lo scozzese Collum niente fallo, ululati di disapprovazione nello stadio, ricordando il rigore concesso alla Juve otto giorni fa per un fallo risulttao poi, se pure di poco, fuori dai 16 metri. Ed i monegaschi hanno protestato anche per un pestone, a centrocampo, di Chiellini, già ammonito, a Moutinho: nulla di grave per l’arbitro, anche questa volta. Dopo l’intervallo, Jardim ha provato di nuovo la carta del vecchio Berbatov, il Monaco ha spinto ancora di più, la Juve ha fatto fatica a resistere alle folate del Monaco, Evra ha salvato sulla linea di porta, con Berbatov in agguato, Vidal ha rischiato di rovinare tutto con un incauto retropassaggio. In un modo o nell’altro la Juve ce l’ha fatta a resistere. Ed è tornata nelle semifinali di Champions 12 anni dopo.

 

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