COSTA D’AMALFI DI MISURA SULLA BATTIPAGLIESE MA PALESEMENTE AIUTATA DALL’ARBITRO, RIEMERGONO I FANTASMI DELLA PASSATA STAGIONE

Marco Celia (a sinistra) con Orsato

La Battipagliese come la passata stagione incorre in una coincidenza strana con il Costa D’Amalfi. La squadra del presidente Sal De Riso ha vinto di misura contro le zebrette di Cerminara (sconfitte per una rete a zero) ma sul campo i protagonisti dell’incontro diventano ancora una volta i direttori di gara.

Nella passata stagione il carnefice delle zebrette fu il fischietto dell’arbitro Gennaro Decimo di Napoli, mentre nel match di sabato a prendere le sue vesti ci ha pensato Russomanno di Salerno della sezione di Salerno, sezione sempre più determinante nel falsare i campionati e che nelle passate stagioni abbiamo denunciato a più riprese per i copiosi torti inflitti all’Agropoli.

Il rigore assegnato alla Battipagliese e poi revocato per fuorigioco dall’assistente di linea la sig.ra Maria Grazia Iezza della sez. di Sala Consilina grida allo scandalo con il calciatore degli ospiti partito 3 metri dietro la linea difensiva. Una decisione clamorosa che ha mandato su tutte le furie i calciatori e i sostenitori bianconeri. Ma a subire l’ennesimo arbitraggio discutibile in questa stagione pare che non sia stata solo la Battipagliese, ultima avversaria dei costieri, ma bensì anche altre compagini che lamentano questo costante, a loro avviso, supporto degli arbitri al Costa D’Amalfi.
Bisogna premettere che la squadra di Ferullo è una compagine di tutto rispetto ben messa in campo e con ottimi valori in grado di esprime piacevoli trame di gioco, ma è anche vero che le lamentele provenienti da numerose squadre del girone B per gli arbitraggi a sfavore diventano ormai una costante quando si ha di fronte il Costa D’Amalfi. Sarà una circostanza?

Questa squadra a detta di numerosi dirigenti, allenatori e calciatori, è palesemente aiutata dagli arbitri e già dalla passata stagione sono numerosi gli episodi che determinano le partite con l’attenzione che si sposta su un “dirigente”, o presunto tale, del Costa D’Amalfi tal Marco Celia vicinissimo alla società costiera e facente parte dell’AIA. Molte società infatti lamentano questo rapporto di vicinanza di Celia con il Costa D’Amalfi e dopo numerosi arbitraggi discutibili il dubbio porta sempre al sospetto di quanto emerso nella scorsa stagione. Nella stagione corrente ad alzare la voce per primo ci ha pensato l’Alfaterna che dopo un arbitraggio discutibile, guarda caso proprio contro il Costa D’Amalfi, minacciò di ritirare la squadra dal campionato con tanto di comunicato stampa dove si evidenziava il clamoroso torto subito.

L’AIA dovrebbe mettere a fuoco la presenza, seppur esterna, di Celia nel Costa D’Amalfi, e se confermata (sarebbe una cosa gravissima) intervenire per spazzare via ogni dubbio garantendo la regolarità del campionato. Sarebbe inammissibile che un preparatore atletico del polo arbitri nazionali di Salerno sia in contatto o all’interno di una società calcistica, ragion per cui l’AIA ha l’obbligo/dovere di accendere i riflettori su questo caso spazzando via ogni dubbio, ne va della credibilità del campionato e di chi scende in campo la domenica. La squadra di Ferullo siamo sicurissimi che se si trova in zona play off e in finale di Coppa Italia è solo per meriti del suo tecnico e dei calciatori che compongono la rosa oltre a una proprietà e una dirigenza tra le migliori in Campania, ma è pur vero che numerosi arbitraggi di questa stagione e della precedente restano discutibili innescando numerose polemiche tra le società del girone B dell’eccellenza campana. L’accusa mossa dalle società al Costa D’Amalfi è che Celia sia vicinissimo al club del presidente De Riso, mostrando il suo attaccamento anche attraverso i social (foto in basso), elemento in grado di innescare polemiche e malumori minando la credibilità del campionato. Antonio Lucibello