D’AGOSTINO L’ORGOGLIO DEL CILENTO,140 PRESENZE NELLA GELBISON.PORTIERE MODERNO,UOMO SIMBOLO

Ha la faccia dello scugnizzo ma il tono di un signore dell’alta borghesia.Modi gentili,refrattario alle polemiche Bernardo D’Agostino portiere della Gelbison è un simbolo ormai del calcio cilenano, ma questo è troppo poco per definire la sua presenza in una delle capitali cilentane.Il suo cognome è tutto un programma e a Vallo della Lucania questa cosa difficilmente sarà sfuggita. Qui i valori hanno ancora un senso,non a caso alla guida c’è un presidente che sui valori ha fondato i suoi obiettivi. Maurizio Puglisi l’uomo guida che potrebbe essere il presidente di una squadra di serie a per come intende il calcio. D’Agostino è interprete fedele del “pugliesismo” corrente non solo calcistica ma di vita che nel Cilento trova consensi da nord a sud. E questo ragazzo simpatico e letterario è nel destino della città ai piedi del Monte Gelbison. Proprio negli anni in cui nasceva la Gelbsion alla diocesi c’era un vescovo che ha marcato una presenza indimenticabile, si chiamava Biagio D’Agostino, ha amministrato la chiesa Cilentana dal 1956 al 1974. Una semplice coincidenza ma che diventa un caposaldo nella continuità della stella sul petto della Gelbison quella dei dieci anni di seguito in serie d. Senza Bernardo D’Agostino questo non sarebbe stato possibile. All’ultimo minuto di un play out il portierone di Santa Maria Capua a Vetere parò un rigore 5 anni fa a Leonforte,se quel rigore fosse stato un goal la Gelbison sarebbe tornata in eccellenza. E da quel momento il portiere è diventato un simbolo, fra l’altro amato in tutto il Cilento, ammirato dagli avversari storici. Simpatico, sembra introverso ma è estroverso, brillante, moderno in porta e nella vita, mentalità aperta, apparentemente schivo ma pimpante nei rapporti. La sua capigliatura folta nasconde ,in parte,i tratti tipicamente partenopei anche se poi è casertano. Vederlo tra i pali è uno scenario che è tutto un programma, coreografico,pratico,fotogenico nelle foto di Palladino che ne scruta i movimenti con la sua macchina fotografica che immortala le geste di questo ventisettenne arrivato a Vallo da sbarbatello ma dove è cresciuto sotto tutti gli aspetti. Ma forte,spoprattutto forte. Qui c’è gente vera, pura,di valori ed è questo che è piaciuto a D’Agostino perciò si è fermato qui nonostante, in passato, non sono mancate le sirene che lo potevano ammaliare. E lui che più che un tipo più da Twetter che di altri social ci ricorda che ha giocato 140 partite nella Gelbison: “Orgoglioso di aver raggiunto le 140 partite con questa maglia , festeggiando con una grandissima vittoria ! +3Gelbison.” Questo Tweet firmato su Facebook e instagram è un cinguettio d’amore verso una terra come il Cilento che di certo ricambia l’orgoglio di avere in squadra un calciatore come lui. I Cilentani sono gente forte,temprata e particolarmente attenta a difendere la propria terra e i propri valori. E il simbolo non poteva non essere un portiere, uno che difende e che è diventato cilentano dentro. Se la difesa intellettualmente è il miglior attacco allora ci troviamo difronte ad una persona che sta svolgendo in pieno il proprio ruolo non solo tra i pali ma anche nella vita,nel pensiero e nel modo di porsi. E non c’è cosa più bella. Sergio Vessicchio

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